“Occorre evitare il sovraccarico dei presidi sanitari. C’e’ una corsa ai test: si va dal medico e si chiede di prescriverlo, ma cosi’ il dottore si trova tra l’incudine e il martello, perche’ sono tanti a domandare la stessa cosa. Non bisogna richiederlo nei casi in cui non e’ appropriato, altrimenti si creano file e attese. Chi sta sette ore in coda potrebbe avere un calo di attenzione nel rispettare le misure anti-contagio e, se c’e’ un positivo, aumenta il rischio di contrarre il virus”. Lo scrive su Facebook il responsabile della clinica di Malattie infettive del policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti. “È evidente che ci sia stata un’accelerazione improvvisa dei casi- aggiunge l’infettivologo- si tratta di una situazione inaspettata per certi versi, ma sarebbe importante tracciare tutti i contatti. Impresa non semplice. Immaginiamo citta’ con contagi che oscillano con oltre mille unita’ giornaliere: se ogni persona ha dieci contatti stretti, il tracing diventa complicato perche’ serve personale sanitario che al momento, in alcuni luoghi, manca”. Per questo, conclude il presidente della Societa’ italiana di terapia antinfettiva, “chi ha avuto contatti diretti per piu’ di 15 minuti con casi certi di soggetti positivi a SarsCoV-2 si deve quarantenare. È importante, ci vuole responsabilizzazione da parte della gente, a prescindere dalle decisioni delle autorita’ sanitarie”.
Coronavirus. Bassetti: “No corsa a test se non serve”
“Occorre evitare il sovraccarico dei presidi sanitari. C’e’ una corsa ai test: si va dal medico e si chiede di prescriverlo, ma cosi’ il dottore si trova tra l’incudine e il martello, perche’ sono tanti a domandare la stessa cosa. Non bisogna richiederlo nei casi in cui non e’ appropriato, altrimenti si creano file e […]
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