“Caro Papa Francesco, desideriamo coinvolgerti in un nostro percorso partecipativo di vita aquilana che ci vede protagoniste attive dall’immediato post sisma del 2009. Rendendoci subito conto dei forti ritardi inerenti la ricostruzione scolastica, abbiamo fondato, insegnanti e genitori, la commissione ‘Oltre il Musp’ per sostenere dal basso le istituzioni preposte a quell’urgente compito”. Inizia così la lunga e accorata lettera indirizzata a Papa Francesco (che sarà all’Aquila per una visita pastorale domenica 28 agosto) del gruppo di docenti e di genitori che si è unito in una commissione a pochi mesi dal terremoto del 2009 che ha danneggiato gran parte del patrimonio immobiliare scolastico aquilano: soltanto due le scuole recuperate in 13 anni, la maggioranza della popolazione scolastica fa lezione ancora oggi nei ‘musp’, i moduli a uso scolastico provvisorio, e centinaia di loro non sono mai entrati in una scuola vera, in muratura. “La scuola nelle tendopoli è stata da subito il fulcro aggregante che ha evitato lo spopolamento del territorio. Insieme alle famiglie abbiamo tremato, insieme abbiamo vissuto una tragedia immensa, insieme abbiamo trovato il coraggio di rialzarci- si legge ancora nella lettera- Per quel senso di responsabilità, di appartenenza, di solidarietà, di amore: dopo le tende abbiamo operato in tensostrutture e poi nei musp, la cui ‘P’ di ‘provvisorio’ è mutata, in questi 13 anni post sisma, in ‘P’ di ‘permanente'”.
“Mentre le scuole private e cattoliche sono state ricostruite e sono meravigliose, quelle pubbliche no (tranne 2)- continua la commissione ‘Oltre il musp’ nella sua lettera a Papa Francesco-: ancora, dopo 13 anni, noi facciamo scuola nelle lamiere! La nostra è una scuola d’eccellenza, ma la comunità scolastica soffre la mancanza di strutture idonee per assicurare lo svolgimento di una didattica accogliente, inclusiva e all’avanguardia: nella maggior parte dei Musp non ci sono palestre, biblioteche, refettori, laboratori. In questo periodo pandemico abbiamo sofferto la penuria di spazi idonei per contrastare questa nuova emergenza sanitaria, ma ci siamo inventate aule verdi, laboratori diffusi, mensa all’aperto- si legge ancora nella lettera- Ci chiediamo: ma quanto tempo ancora dovremo vivere questo stato emergenziale? Lei, caro Papa Francesco, si è spesso, anzi sempre espresso a favore dei soggetti più fragili: possiamo considerare tali quelli che oggi all’Aquila, dopo 13 anni, ancora non hanno una scuola? Chissà se la sua venuta risveglierà quel senso di responsabilità, accantonando incapacità e ritardi, e favorendo operatività e giustizia sociale? La commissione ‘Oltre il musp’ continuerà a lavorare, a rendere noto a tutti coloro che hanno la bontà di ascoltarci che una scuola d’eccellenza passa anche attraverso le sue strutture, quelle che all’Aquila, nonostante ingenti risorse economiche stanziate ad hoc, ancora drammaticamente mancano”.
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