Gli aquilani al Prefetto, vogliamo manifestare

L’assemblea cittadina dell’Aquila ha scritto una lettera aperta al prefetto, Giovanna Maria Iurato, per chiedere “conto dell’atteggiamento delle forze dell’ordine nei confronti delle pacifiche manifestazioni dei cittadini”. Il riferimento, in particolare, è alla recente contestazione in occasione dell’ultima seduta del Consiglio regionale d’Abruzzo, quando “un centinaio di poliziotti in tenuta antisommossa” hanno sorvegliato l’Emiciclo, “proprio […]

L’assemblea cittadina dell’Aquila ha scritto una lettera aperta al prefetto, Giovanna Maria Iurato, per chiedere “conto dell’atteggiamento delle forze dell’ordine nei confronti delle pacifiche manifestazioni dei cittadini”. Il riferimento, in particolare, è alla recente contestazione in occasione dell’ultima seduta del Consiglio regionale d’Abruzzo, quando “un centinaio di poliziotti in tenuta antisommossa” hanno sorvegliato l’Emiciclo, “proprio nel giorno in cui i consiglieri avevano disertato la seduta in seguito alla bufera giudiziaria”. “Nello scorso luglio – ricorda l’assemblea cittadina – un altro grande schieramento di forze aveva bloccato piazza del teatro per impedire ai cittadini l’accesso al ridotto del teatro comunale, dove venivano presentati i quattro esperti che avrebbero dovuto coadiuvare la struttura tecnica di missione, e di cui peraltro non si è più sentito parlare. Anche allora, decine di poliziotti in tenuta antisommossa furono messi a presidiare un palazzo e una piazza vuoti”. Nella lettera aperta si fa notare che il cancello d’ingresso alla sala del Consiglio regionale “era stato chiuso con un lucchetto, nonché presidiato da forze di Polizia”. “Per quali cervellotiche ragioni e da parte di chi – chiede poi l’assemblea cittadina – il giorno successivo, in cui doveva riprendere la discussione sulla ricostruzione-post sisma, era stato dato l’ordine di presidiare gli edifici dell’Emiciclo (e strade attigue) da oltre cento poliziotti in tenuta antisommossa appositamente venuti dalle Marche, dal Lazio e da altre località?”. L’assemblea cittadina chiede quanto sia costata all’erario la trasferta all’Aquila. La “sterminata fila di poliziotti schierati contro pacifici cittadini desiderosi solo di gestire in prima persona il loro sfortunato destino”, prosegue la lettera, “non fa altro che inasprire la situazione e rafforzare la sensazione di una logica esclusiva e di sopruso”. Infine, l’assemblea chiede al prefetto a che punto sia “l’inchiesta interna preannunciata dal ministro Maroni per i ‘fattacci’ verificatisi a Roma il 7 luglio scorso, dolorosa giornata per noi 5 mila aquilani immotivatamente manganellati solo perché stavamo reclamando alcuni nostri diritti”.

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