“Dotare i caccia italiani di bombe? Sì, ma tenendo in massima considerazione la salvaguardia della vita umana quando si pianificano le missioni. E’ per questo che in un contesto ambientale come quello dell’Afghanistan non sarà comunque possibile impiegare i cacciabombardieri su larga scala”. Così il generale Leonardo Tricarico, ex capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare e pilota di caccia, commenta con l’ANSA l’ipotesi del ministro della Difesa, Ignazio La Russa, di armare con bombe gli Am-X schierati ad Herat. Secondo Tricarico, piuttosto, “la cosa incredibile è non aver ancora fornito di armamento di precisione i nostri Uav, cioé gli aerei senza pilota. Se il Predator italiano che qualche tempo fa ha avvistato dei terroristi sistemare una bomba sul ciglio di una strada fosse stato dotato di missili, forse non sarebbe stato necessario il successivo intervento di terra da parte delle forze speciali e il capitano Alessandro Romani sarebbe ancora tra noi”. Il ministro La Russa ha anche annunciato l’invio di più elicotteri. “Finalmente”, commenta Tricarico. “Non c’é dubbio che mettere a disposizione più risorse per aumentare le ore di volo e incrementare il numero degli elicotteri consentirà di ridurre i rischi dei trasporti terrestri”, come quello costato ieri la vita ai quattro alpini.
Afghanistan: Generale Tricarico, bombe su aerei? Si, ma uso limitato
“Dotare i caccia italiani di bombe? Sì, ma tenendo in massima considerazione la salvaguardia della vita umana quando si pianificano le missioni. E’ per questo che in un contesto ambientale come quello dell’Afghanistan non sarà comunque possibile impiegare i cacciabombardieri su larga scala”. Così il generale Leonardo Tricarico, ex capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare […]
Premesso che fortunatamente l’Italia non è in guerra con nessuno! – Se qualcuno pensa di armare i nostri caccia con bombe trasformandoli in effettive macchine da guerra, illudendosi di spadroneggiare indisturbati in casa d’altri, possiamo affermare che in materia di missioni umanitarie e/o di pace, abbiamo sbagliato tutto, compreso il delicatissimo uso del nostro contingente in Afghanistan, le nostre Forze Armate infatti, non possono trasgredire le norme costituzionali che regolano gli interventi militari in tempo di pace. L’idea di bombardare è infatti una pratica di guerra a tutti gli effetti, non corrisponde certo a quella legittima difesa che consente l’uso delle armi in condizioni eccezionali di presenze e aggressioni ostili. Se qualcuno, fa saltare in aria i nostri blindati lince, è chiaro che considera ostile la nostra presenza, e che questa pertanto va attentamente valutata, altro che aiuti umanitari! O collaborazione all’addestramento di forze amiche! E se come risposta, i nostri caccia bombardano l’improvvisato “nemico”, chiunque esso sia, ovviamente, nessuno avrà il coraggio di contestare la “legittima” risposta militare, sia sotto il profilo tattico che sotto quello strategico! – (materie prettamente di conflitto militare) – E questa condizione, al di la di quelli che ipocritamente si definiscono “imprevedibili” effetti collaterali (uccisione di civili innocenti pur di raggiungere l’obiettivo), si chiama guerra! e noi italiani, la guerra non l’abbiamo dichiarato a nessuno e pensare che l’Afghanistan l’abbia dichiarata a noi è grottesco, i nostri politici, specialmente quelli che hanno responsabilità di governo, dovrebbero studiare bene la costituzione italiana, il diritto internazionale e consultare i vertici operativi militari, che vantano al loro interno Ufficiali preparati che hanno frequentato le scuole militari preposte, prima di inviare giovani che a parte l’addestramento formale, di conflitti armati nulla sanno, stante la loro giovane età, anche perché sanno di essere inviati in quei luoghi per motivi umanitari e in ogni caso di pace. guerra con l’Afghanistan non c’è e non ci sono motivi logici che questa ci sia e che pertanto il conflitto è uno spiacevole incidente. Parlare di bombe e aggressione alla imprevista aggressione “terroristica”, significa confondere le ide a tutti! – compreso quelle dei giovanissimi militari e di quelle innocenti popolazioni vittime di un terrorismo difficilissimo da capire, le quali, sovente in perfetta buona fede, vedranno i nostri contingenti amici, improvvisamente e incomprensibilmente trasformarsi, con le bombe in nemici, con le tragiche intuibili assurde conseguenze che potrebbero continuare a derivare.