Ai drammatici disagi che da circa un anno e mezzo stanno vivendo migliaia di terremotati senza casa ospitati negli alberghi, da domani per una parte di queste persone potrebbe aggiungersi la beffa di rimanere senza pasti, senza il cambio della biancheria e senza il servizio di pulizia. E’ il destino che rischiano centinaia di sfollati ospitati negli alberghi aquilani, soprattutto anziani e persone malate o peggio portatori di handicap. La Federalberghi dell’Aquila ha confermato, dopo l’annuncio fatto nei giorni, l’attuazione della protesta adottata per i pesanti arretrati maturati, situazione che metterebbe in pericolo la sopravvivenza delle stesse aziende. “Preso atto che, nonostante le rassicurazioni ricevute dal commissario Chiodi, a oggi non risultano ancora pervenuti i pagamenti delle nostre spettanze, ci vediamo costretti, nostro malgrado, a sospendere dalla giornata di domani, come concordato in assemblea, i servizi di pulizia, cambio biancheria e ristorazione agli ospiti aquilani – ha annunciato in una nota si stamani la vicepresidente di Federalberghi L’Aquila, Mara Quaianni, la quale sottolinea il dispiacere “per le conseguenze di tale incresciosa situazione cheb saranno i nostri concittadini già come noi fortemente colpiti dal terremoto”. Anche se l’adesione alla protesta, visto che alcuni albergatori si sono dissociati, non è totale, comunque, ci saranno disagi. E fino a questa sera non ci sono stati segnali di rientro della protesta; lo stop ci potrebbe essere domattina. Dopo che dalle minacce si è passati ai fatti, durante la giornata ci sono state molte reazioni. Prima fra tutte quella del commissario per la ricostruzione, Gianni Chiodi, che nell’annunciare la firma di pagamenti per un importo di 2 milioni e 600 mila euro, a copertura delle spettanze fino al mese di febbraio, ha denunciato “l’inaccettabile e disumano l’atteggiamento di certi imprenditori che, minacciando di interrompere i servizi agli sfollati, cercano di far leva sul disagio di persone, già così duramente colpite, per ottenere condizioni diverse da quelle concordate ed accettate da tutti gli operatori abruzzesi”. “Paradossalmente, chi si lamenta – precisa Chiodi – è chi ha ricevuto maggior vantaggi, rispetto ai colleghi non aquilani, avendo incassato due mensilità in più”. Per il portavoce dell’Italia dei Valori, Leoluca Orlando, “la sospensione dei servizi agli sfollati da parte degli albergatori dell’Aquila è una vergogna nazionale e dimostra che il governo nazionale e quello regionale hanno speculato sulla ricostruzione post terremoto ma i veri problemi sono ancora tutti in piedi”.
Non ci pagano, albergatori minacciano serrata
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