Nonostante un lungo periodo di difficoltà del mercato, qualche segnale di ripresa per il vino italiano, soprattutto all’export, sembra consolidarsi sempre di più. Ecco perché diventa fondamentale non perdere la debole ma positiva inerzia del momento, e agire con iniziative concrete e efficaci sui mercati nuovi e storici. Va in questo senso la tappa americana del Vinitaly world tour, di scena dal 25 al 28 ottobre, con due giorni a New York, mercato più importante degli States, e poi a Philadelphia e Washington.
Teatro principale dell’evento di VeronaFiere sarà Eataly, il nuovo “quartier generale” del wine & food italiano in Usa progettato da Oscar Farinetti, dove, il 25 ottobre, sarà di scena il “Vinitaly day at Eataly”, con oltre 60 cantine italiane.
Evento nell’evento, il debutto del progetto Vinitaly-Civiltà del bere, con le “Cantine che hanno fatto l’Italia”, dedicato ai pionieri dell’enologia italiana e ai loro vini mito, che hanno dato lustro al made in Italy nel mondo. Uomini e cantine che da decenni esportano il vino tricolore, facendolo conoscere nel mondo, e sono presenti in almeno 40 Paesi. Le cantine della tappa newyorkese (altre seguiranno nei Vinitaly world tour di Hong Kong, dal 4 al 6 novembre, e di Tokio, 10-12 dicembre), sono griffe del calibro di Antinori, famiglia che da 500 anni è sinonimo di vino di qualità, con Tignanello e Solaia (primo italiano a conquistare il primato della “Top 100” di Wine Spectator, nel 2000) in testa; Banfi, la cantina della famiglia italo-americana Mariani che ha rilanciato il Brunello di Montalcino nel mondo; Masi agricola, griffe veneta guidata da Sandro Boscaini ambasciatrice dell’Amarone della Valpolicella; Santa Margherita, che dal Veneto, con il suo Pinot Grigio, ha conquistato gli States; Zonin, gruppo vinicolo tra i più importanti del Belpaese, che con l’azienda Barboursville Vineyards, in Virginia, ha messo radici anche in Usa; Pio Cesare, nome storico del Barolo, tra le prime a far conoscere nel mondo i grandi vini di Langa.
Vinitaly world tour, in Usa con le “Cantine che hanno fatto l’Italia”
Nonostante un lungo periodo di difficoltà del mercato, qualche segnale di ripresa per il vino italiano, soprattutto all’export, sembra consolidarsi sempre di più. Ecco perché diventa fondamentale non perdere la debole ma positiva inerzia del momento, e agire con iniziative concrete e efficaci sui mercati nuovi e storici. Va in questo senso la tappa americana del […]
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