E’ finita davanti alla Corte Ue di giustizia del Lussemburgo la richiesta con cui l’Italia chiede l’annullamento della decisione della Commissione europea per la soppressione di 79 milioni di euro come quota parte del Fondo europeo di sviluppo regionale destinato alla Puglia nel periodo 2000-2006. Nel 2007, nell’ambito dell’audit della Direzione generale politica regionale (DG Regio) la Commissione ha rilevato che il sistema di controllo sulla gestione dei fondi in questione vigente in Puglia “non fosse idoneo a garantire la legalità e l’efficienza della spesa comunitaria”. La Commissione ha evidenziato quattro aspetti critici: l’indipendenza dell’autorità di pagamento dall’autorità di gestione; il numero e la qualità dei controlli di primo livello tanto dell’autorità di gestione quanto dell’autorità di pagamento; il numero e la qualità dei controlli di secondo livello; l’effettiva attuazione delle revoche e dei rimborsi conseguenti al rilievo di irregolarità in sede di controllo. Con la decisione del 2009, ora impugnata davanti alla Corte, la Commissione non ha ritenuto soddisfacenti le informazioni fornite dalla Regione Puglia, ha confermato la prospettata riduzione forfetaria del 10%, dell’intervento del Fondo per lo sviluppo regionale nel POR Puglia 2000-2006. La rettifica ammontava a oltre 127 milioni di euro tenuto conto dell’incidenza sul contributo comunitario della rettifica autonomamente apportata dalle autorità italiane, la Commissione ha quindi sottratto poco più di 79 milioni di euro
Tagli Fondi UE a Puglia, ricorso a Corte giustizia del Lussemburgo
E’ finita davanti alla Corte Ue di giustizia del Lussemburgo la richiesta con cui l’Italia chiede l’annullamento della decisione della Commissione europea per la soppressione di 79 milioni di euro come quota parte del Fondo europeo di sviluppo regionale destinato alla Puglia nel periodo 2000-2006. Nel 2007, nell’ambito dell’audit della Direzione generale politica regionale (DG Regio) […]
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