Spadaccini davanti PM, pagai Lavitola per gratitudine

   L’imprenditore Giuseppe Spadaccini, arrestato nell’ottobre scorso nell’ambito di un’operazione della Guardia di finanza di Pescara su un giro di evasione fiscale internazionale, avrebbe pagato un milione e duecentomila euro alla società International Press proprietaria dell’Avanti per esprimere la sua “gratitudine” all’editore Valter Lavitola. Quest’ultimo sarebbe intervenuto per affrontare alcune difficoltà nei rapporti che Spadaccini aveva […]

 
 L’imprenditore Giuseppe Spadaccini, arrestato nell’ottobre scorso nell’ambito di un’operazione della Guardia di finanza di Pescara su un giro di evasione fiscale internazionale, avrebbe pagato un milione e duecentomila euro alla società International Press proprietaria dell’Avanti per esprimere la sua “gratitudine” all’editore Valter Lavitola. Quest’ultimo sarebbe intervenuto per affrontare alcune difficoltà nei rapporti che Spadaccini aveva con il capo della protezione civile Guido Bertolaso a proposito di appalti per l’impiego di Canadair gestiti dalla Sorem, società dell’imprenditore arrestato. E’ quanto riporta oggi il quotidiano La Repubblica citando un verbale di interrogatorio di Spadaccini davanti al pm di Pescara Mirvana De Serio, la quale ha chiesto a Spadaccini il perché di versamenti così ingenti. “Per gratitudine nei confronti di Valter Lavitola. Avevo ottenuto l’appalto dalla protezione civile per i Canadair- risponde l’imprenditore nel verbale riportato dal quotidiano secondo il quale l’importo dell’appalto sarebbe di 50 milioni – ma Guido Bertolaso voleva farmi fuori. Voleva revocarmi l’affidamento. Sono convinto che lo facesse per avvantaggiare la società Cai nella quale il fratello Antonio – prosegue il giornale ricordando che Antonio Bertolaso è ‘colonnello dell’aeronautica ora in forza ai servizi segretì – all’epoca era direttore generale. Bertolaso – dice ancora Spadaccini – non mi metteva in pagamento le fatture”. Spadaccini dice poi che l’ormai ex capo della protezione civile “aveva fatto inserire nella Finanziaria 2003 una norma per revocare gli appalti in corso. Una norma ad personam contro di me. Mi dovevo difendere”. “Allora – prosegue – chiesi aiuto a Lavitola. Riuscimmo ad ottenere una raccolta di firme di 200 parlamentari a mio favore, Senza Lavitola sarei sparito prima. Il suo intervento è stato fondamentale”

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