Bastava un piazzamento ma una strategia sgangherata ha fatto sfumare tutto. Un Gran Premio che, tutto sommato, rispecchia fedelmente quanto visto durante questa stagione in cui è sembrato che chi aveva in mano le possibilità di vincere il mondiale facesse di tutto per perderlo. A vincere, alla fine la Red Bull che laurea il più giovane campione del mondo di F1: Sebastian Vettel, 23 anni, che vince ma non convince, ma che, forse, dopo l’inaspettato titolo, potrà maturare divenendo un pilota più completo. Quella di Abu Dabi è la storia di un trionfo inaspettato e di una deludente sconfitta che parte da lontano e con vari protagonisti, come il famoso Michael Schumacher e lo sconosciuto Vitaly Petrov. E’ una storia di circostanze spesso casuali, come il muro di pioggia a Suzuki, in Giappone, o di agguerriti duelli, come il tremendo scontro tra Webber e la Lotus di Kovalainen nel Gran Premio della Catalogna. E’ una storia di controversie, come gli ordini di scuderia a Monza per obbligare Felipe Massa a cedere la vittoria al compagno Fernando Alonso – o ancora il duello tra Schumacher e Barrichello a Budapest. La sconfitta della Ferrari nel mondiale di Formula 1 ha un volto ben preciso, quello di Stefano Domenicali. Il direttore della gestione sportiva della rossa ha sbagliato strategia e le critiche dirette nei suoi confronti arrivano sia da parte dei piloti che dal presidente Montezemolo. Quest’ultimo è livido di rabbia e dichiara: “Bastava tenere la posizione o pensare al quarto posto ed avremmo vinto il mondiale. Dire che siamo giù di morale è dire poco”. Ma il disastro Ferrari, non si limita soltanto al pit stop “intasato” dove Alonso ha perso preziosissimi secondi; ma anche, e soprattutto, all’incapacità di mettere sul circuito una strategia di attacco che per tutta la durata della gara non ha trovato neanche una occasione per la monoposto del Cavallino di aggredire il distacco dalle Formula 1 di McLaren e Red Bull. Tuttavia, Fernando Alonso respinge le critiche che sono piombate alla Ferrari: “Dopo la gara è sempre facile vedere quale sarebbe stata la strategia migliore. Era necessario fermarsi a quel punto, altrimenti c’era il rischio che Webber poteva raggiungerci. Poi sia io che Mark ci siamo ritrovati dietro Petrov E Rosberg. E’ stata ovviamente una gara molto difficile: ho avuto qualche problema con le morbide, Webber ha cambiato e noi abbiamo semplicemente cercato di difenderci”. Poi Fernando, ai microfoni della BBC, continua: “Quando vai a marcare così da vicino qualcuno, capita di regalare qualcosa agli altri. Ci siamo ritrovati dietro la Renault, che come potevate vedere ha una grande velocità di punta e per me è stata una gara frustrante. Ma lo sport è questo. A volte si vince, a volte si perde. Complimenti alla Red Bull e a Sebastian, ma il prossimo anno saremo di nuovo lì a lottare”. Siamo certi di questo, ma molto incerti sul futuro di Domenicali e del responsabile delle strategie. La Ferrari, rossa di rabbio e forse di vergogna, può consolarsi per il successo ottenuto dal parco tematico “Ferrari World”, inaugurato il 27 ottobre scorso sull’isola di Yas, proprio ad Abu Dhabi. Le dimensioni effettive della struttura parlano da sole: area calpestabile complessiva pari a 86.000 mq, sotto una struttura di copertura retta da carpenteria in acciaio, pesante svariate decine di migliaia di tonnellate, la cui altezza massima raggiunge 67 metri e l’estensione massima fino a 700 metri di diametro; Il Ferrari World è stato costruito in poco più di tre anni, naturalmente su licenza della Ferrari, dalla Aldar Properties, principale societa’ immobiliare di Abu Dhabi, ed è gestita dal gruppo Farah Leisure Parks Management. Sotto un’enorme copertura, che richiama la sagoma di una stella marina con una sorta di gigantesco occhio al centro, completamente colorata del Rosso Ferrari e con un grande logo con il cavallino rampante ben visibile dall’alto, i visitatori possono trovare il divertimento più sfrenato andando su Formula Rossa, le montagne russe più veloci al mondo (sembra raggiungano addirittura la velocità di punta di 240 km l’ora), oppure su G-Force, una torre che lancia le persone fino ad oltre 60 metri e poi le lascia precipitare in caduta libera (saldamente legati alle proprie sedie, naturalmente), oppure ancora provare l’esperienza di una guida in un’auto da corsa grazie ad uno dei numerosi modernissimi simulatori. Oltre a queste attrazioni estreme ve ne sono diverse altre dedicate esclusivamente ai bambini, una fra tutte Bell’Italia, giro turistico tra le bellezze della Penisola (riprodotte in scala in dettagliatissimi plastici con l’ausilio anche di piante originali italiane) a bordo di un modellino di una F250 California del 1958; tra le attrazioni dedicate alle famiglie, invece, c’è quella denominata Paddock, che permette di vivere un’esperienza assolutamente reale dell’aria che si respira nel corso dei Gran Premi di F1. Oltre alle tante attrazioni, sono presenti svariati punti di ristorazione dai nomi italiani (Mamma Rossella, Il Cavallino etc.), un cinema e, naturalmente, molti negozi ed attività commerciali, tra le quali un enorme Ferrari Store.
Carlo Di Stanislao
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