Prandelli vara l’Italia Balotelli, ha marcia in piu’

Un Balotelli da 10. In assenza di Antonio Cassano – e con la speranza che Fantantonio non abbia già smarrito la via azzurra – Cesare Prandelli affida la maglia simbolo e la Nazionale tutta all’altro figliol prodigo. “Mario ha 20 anni e le fragilità di un ragazzo della sua età, ma in campo è un’altra […]

Un Balotelli da 10. In assenza di Antonio Cassano – e con la speranza che Fantantonio non abbia già smarrito la via azzurra – Cesare Prandelli affida la maglia simbolo e la Nazionale tutta all’altro figliol prodigo. “Mario ha 20 anni e le fragilità di un ragazzo della sua età, ma in campo è un’altra storia: giocatori come lui hanno qualcosa in più”, l’investitura fatta dal commissario tecnico alla vigilia di Italia-Romania, ultimo appuntamento azzurro dell’anno. L’amichevole dell’HypoArena è anche il primo test vero per il giocatore simbolo della nuova Nazionale, finora in campo solo un’ora ad agosto con la Costa d’Avorio ma con pochi minuti di autonomia nelle gambe. Questa volta, con Balotelli ‘full time’ lì davanti, Prandelli ribalta l’azzurro. La regia del centrocampo va al nuovo italiano Ledesma, sono quattro i debuttanti assoluti (Balzaretti, Ranocchia e Diamanti oltre al centrocampista della Lazio); l’attacco è tutto di ‘stranieri’ (Balotelli-Rossi); Pirlo, De Rossi e Gilardino finiscono in panchina e in campo va una Nazionale giovane nell’età e nelle presenze, 52 in tutto per gli undici titolari. Il modulo poi è un inedito assoluto. Quanto alla fascia di capitano, le scelte sperimentali del ct l’hanno indirizzata, in forza di 17 presenze azzurre, sul braccio di un 23/enne ‘americano’ che gioca in Spagna, Giuseppe Rossi. Un vero e proprio ‘melting pot’, per scoprire nuove vie e ritrovare la strada per il successo. Messa così, risulta curiosa la coincidenza che si giochi a Klagenfurt, poche decine di chilometri dal quartiere generale austriaco della Red Bull, nome indigesto allo sport italiano. Ancor prima della Rossa, è infatti l’azzurro che si deve riscattare. Tante novità, d’altra parte, sono figlie di una stagione povera. “Ho scelto questa Italia alla ricerca della qualità, ma anche perché il campionato non mi propone le ali che servirebbero”, ammette Prandelli. Lo ‘sparring partner’ è giovane e morbido, la Romania senza Mutu né Radu, e con un Chivu malconcio dai guai interisti. C’é dunque spazio per fare esperimenti. “Diamanti – ha spiegato il ct – giocherà dietro le due punte, ma non voglio faccia il trequartista classico: deve giocare tra le linee ed alternarsi con Aquilani e Mauri in quella posizione per non dare punti di riferimento. Per lo stesso motivo ho scelto di non avere un centravanti ma due attaccanti di movimento. A metà campo, sarà un triangolo offensivo. Equilibrio sì, ma con tanta voglia di fare gioco. Preferisco una Nazionale che subisca tre o quattro contropiedi a una squadra passiva che aspetta lì ferma”. Servono dunque la carica del ritrovato Aquilani e un segnale dal ‘Godot’ Rossi, sempre atteso all’esplosione. Serve soprattutto la spavalderia dei 20 anni di Balotelli, uno che quando oggi è passato davanti alla foto di Scirea e Maradona a Coverciano è rimasto incantato e poi a Riva ha chiesto che tacchetti fossero quelli di Diego. “Qualunque tipo fossero, lui era sempre Diego”, la risposta del team manager. “Da quando aveva 15 anni – ha poi ricordato Prandelli – Mario avverte sulla sua pelle il disagio di essere bersaglio di discriminazioni. Quando cresci così, maturi in fretta e affronti le difficoltà con un piglio diverso. Questi ragazzi hanno bruciato le tappe, fragili fuori e spavaldi in campo: hanno sempre il coraggio della giocata. Per questo sono certo che non soffrirà la pressione e da lui mi aspetto né più né meno le belle cose viste in Premier le ultime partite”. Di sicuro a Klagenfurt Balotelli penserà poco ai tacchetti, e un po’ di più a quel 10 sulle spalle.

Francesco Grant

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