Erano sinceramente stupiti a fine concerto Red Canzian, Dodi Battaglia e Roby Facchinetti per il fatto che le canzoni del loro nuovo albumsinceramente stupiti a fine concerto Red Canzian, Dodi Battaglia e Roby Facchinetti per il fatto che le canzoni del loro nuovo album, ‘Dove comincia il sole’, uscito da poco più di un mese, fossero già conosciute a memoria dai fans che ne cantavano tutte le liriche a squarciagola. E’ stato così un successo oltre le aspettative la prima tappa del nuovo tour dei Pooh, il primo senza Stefano D’Orazio: il 105 Stadium di Rimini li ha accolti calorosamente ieri sera per l’esordio nei palasport: domani saranno a Eboli, il 27 a Roma, il 28 a Livorno, il 30 a Milano, il 2 dicembre e Conegliano e il 3 a Mantova. Poi proseguiranno nei teatri nei primi mesi del 2011. I circa tremila spettatori riminesi non sono rimasti delusi perché hanno potuto ascoltare tutti i nuovi brani ma anche i classici di sempre. In un concerto durato più di 2 ore e 40, i tre inossidabili signori della musica italiana non hanno fatto mancare nulla al pubblico, animati da un’energia e da una voglia di ripartire che sono riusciti a comunicare senza difficoltà, anche grazie al “muro del suono” creato insieme a loro dai tre ottimi strumentisti arruolati per questo tour: il batterista Steve Ferrone, il tastierista Danilo Ballo e il chitarrista Ludovico Vagnone. In questa formazione a sei, i Pooh hanno potuto permettersi di eseguire brani che non facevano da oltre 30 anni. Ma tutto il concerto è un continuo rimando al passato usato come trampolino di lancio per il futuro. Il progressive rock degli anni 70 viene evocato più volte con lunghe tirate strumentali e se ne trovano echi anche in ‘Dove comincia il sole’, che apre il concerto. In un tutt’uno senza soluzione di continuità, come se in mezzo non ci fosse stata la gloriosa storia ultraquarantennale che tutti conosciamo. ‘Fammi sognare ancora’, ‘Musica’, ‘Isabel’ e ‘Reporter’ le più applaudite della nuova produzione. Anche grazie al paroliere Valerio Negrini, in gran forma. Sono felici di essere di nuovo sul palco e non lo nascondono: “E’ un giorno che ricorderemo – dicono ai fans – se siamo qui é per voi, per la vostra amicizia, perché ci avete fatto capire che è questo il nostro posto. E noi ci crediamo. E’ stato un anno lungo – dopo l’addio di D’Orazio si erano chiesti se smettere o continuare, ndr – e pieno di domande. Ma oggi cantare per voi ci fa sentire vivi, ci siamo ritrovati con la voglia di far ripartire il sogno. E sappiate che ognuno di voi non ha più una sola anima, ma quattro: la sua e le nostre insieme”. Forse il concerto è ancora da mettere un po’ a punto, forse si potrebbe “asciugare” un tantino. Ma sono dettagli. I Pooh hanno ancora con loro il Graal dell’eterna giovinezza che li accompagna dai tempi di Parsifal.
Salvatore Barbieri
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