Dal punto di vista della normativa delle costruzioni, secondo le disposizioni di prevenzione antisismica, “non è cambiato nulla negli ultimi due anni, neanche alla luce dell’esperienza del terremoto all’Aquila”. La denuncia è dell’avvocato Pier Paolo Visione dell’associazione 309 martiri dell’Aquila. “Abbiamo chiesto alle autorità politiche spiegazioni in merito alla possibilità di far tornare le aree dell’Aquilano in zona sismica 1”, dichiara presentando il convegno-maratona di 24 ore ‘Cahiers de Doleaces’ sulla prevenzione, in programma domani a Casa Onna. “Ci è stato risposto – aggiunge – che quello della divisione in zone è un ragionamento superato dalla microzonazione. Tuttavia, sino ad ora questo tipo di analisi non ha portato a nessun tipo di conclusione e la ricostruzione è in balia delle teorie dei singoli costruttori, dettate più da logica di mercato che da esigenze di sicurezza”. L’associazione è stata fondata sopratuttto per fare luce sulle concause che hanno determinato il disastro del 6 aprile 2009. “Il 10 dicembre ci sarà l’udienza preliminare della Commissione grandi rischi – commenta – davanti al Pm compariranno alcuni soggetti, titolari di rinvio a giudizio, ma quello è solo una punta dell’iceberg. Esistono delle responsabilità amministrative, se non penali a livello politico. Mi auguro – conclude – che tanti cittadini possano intervenire con le loro testimonianze personali, dei giorni precedenti al sisma, per aiutarci a capire se ci sono state omissioni o se è stato nascosto qualcosa”.
Non è cambiato nulla! Normative antisismiche invariate dopo 6 aprile
Dal punto di vista della normativa delle costruzioni, secondo le disposizioni di prevenzione antisismica, “non è cambiato nulla negli ultimi due anni, neanche alla luce dell’esperienza del terremoto all’Aquila”. La denuncia è dell’avvocato Pier Paolo Visione dell’associazione 309 martiri dell’Aquila. “Abbiamo chiesto alle autorità politiche spiegazioni in merito alla possibilità di far tornare le aree dell’Aquilano […]
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