L’Assessorato Istruzione e Cultura della Valle d’Aosta inaugurerà, martedì 7 dicembre 2010, alle ore 18.00, al salone espositivo La Murasse di Verrès, la mostra Casa Savoia e l’Unità d’Italia.
L’esposizione, curata dall’Associazione Principe di Venezia, s’inserisce negli eventi celebrativi per il 150°Anniversario dell’Unità d’Italia e raccoglie molti cimeli appartenuti ai Re e alle Regine d’Italia raccolti dall’Associazione, presieduta dal Principe Emanuele Filiberto di Savoia e da alcuni collezionisti privati. I famosi monogrammi di diamanti della Regina Margherita e della Regina Elena, il Manto di Corte della Regina Margherita e molti documenti storici legati ai passi salienti del Risorgimento, oltre a pitture, ritratti e fotografie rappresentano i pezzi più pregiati di questa mostra.
L’Assessore Laurent Viérin dichiara: «Sono particolarmente lieto di presentare questa esposizione che permetterà di ripercorrere la vita dei Re e delle Regine d’Italia, partendo dalle numerose presenze dei Principi e Sovrani di Casa Savoia in Valle d’Aosta per giungere agli approfondimenti sulla storia della Casa Reale d’Italia ed in particolare sul Risorgimento e l’Unità d’Italia. Nella sezione dedicata alla Valle d’Aosta verranno esposti, per la prima volta, cimeli e documenti storici consentendo così a tutti i Valdostani di riappropriarsi di parti fondamentali della propria storia.»
L’esposizione, che resterà aperta fino al 15 febbraio 2011, ha ottenuto l’Alto patrocinio della Real Casa di Savoia e quello del Ministero per i beni e le attività culturali.
Casa Savoia e la Valle d’Aosta
«La Vallée d’Aoste, elle, n’a jamais eu que cette devise : là où est la Maison Royale, là est la patrie»! Così, nella sua Histoire de la Vallée d’Aoste, l’abbé Joseph-Marie Henry giustificava l’inserimento, nel 1861, della Valle d’Aosta nel neonato Regno d’Italia. I Valdostani erano, infatti, tra i più antichi sudditi della Casa sabauda, cui erano legati sin dal tempo del capostipite Umberto, più tardi noto come il Biancamano. L’indefettibile fedeltà dei Valdostani, che restarono filo-sabaudi anche nei più tristi momenti delle invasioni straniere, si mantenne inalterata sino alla seconda guerra mondiale; e la loro memoria storica è ancora, inscindibilmente, legata alle figure dei re e delle regine d’Italia che ebbero cara la Valle d’Aosta come oasi di svago e di riposo. La regione fu, infatti, frequentata dai re Vittorio Emanuele II e Umberto I per le famose chasses royales nel massiccio del Gran Paradiso; dalla regina Maria Adelaide per le terme di Saint-Vincent; dalla regina Margherita per i soggiorni a Gressoney, dove si fece costruire un castello e dove poteva discorrere con i valligiani nella sua lingua materna, il tedesco; dai principi di Piemonte Umberto e Maria José, che scelsero Courmayeur per il loro viaggio di nozze e rimasero sempre affezionati al castello di Sarre, dove avevano trascorso i momenti più felici della loro esistenza con i loro bambini, prima di essere travolti dalle conseguenze dei tragici eventi dell’ultimo conflitto mondiale. Non per nulla, al momento dell’esilio, il “re di Maggio” scelse di portare il titolo di conte di Sarre; non per nulla, meta del primo rientro ufficiale della regina Maria José dopo l’esilio fu Aosta.
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