Curva in salita, seppure in modo lieve, per il numero dei casi di influenza in Italia, soprattutto tra i bambini nella fascia di età 5-14 anni. A rilevarlo è la rete dei medici sentinella Influnet, mentre il presidente della Società italiana di pediatria (Sip) Alberto Ugazio ribadisce l’invito a vaccinare i bambini ‘a rischio’ ovvero con malattie croniche. – SINDROMI INFLUENZALI IN AUMENTO, BIMBI E ADOLESCENTI IN TESTA: Influnet è la rete per la sorveglianza della sindrome influenzale, coordinata dal Ministero della Salute che si avvale della collaborazione dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), del Centro Interuniversitario per la Ricerca sull’Influenza (CIRI), dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, dei laboratori di riferimento per l’influenza e degli Assessorati regionali alla Sanità. L’obiettivo è descrivere i casi di influenza e stimare l’incidenza settimanale della sindrome influenzale durante la stagione invernale, in modo da stimare durata e intensità dell’epidemia. Secondo le ultime rilevazioni dei 763 medici sentinella sul territorio nazionale, il valore dell’incidenza totale è pari a 1,51 casi per mille assistiti. Nella fascia di età 0-4 anni l’incidenza è pari a 4,08 casi per mille assistiti, nella fascia di età 5-14 anni l’incidenza é pari a 2,91, nella fascia 15-64 anni a 1,27 e tra gli individui di età pari a 65 anni e oltre a 0,49 casi per mille assistiti. Si osserva dunque, affermano i medici, “un lieve incremento del numero delle sindromi influenzali, paragonabile a quello delle precedenti stagioni influenzali, tranne nella stagione pandemica 2009-2010”. L’incidenza maggiore di casi si registra nelle Marche (6,17), Piemonte (2,22) ed Emilia Romagna (2,22). – PEDIATRI, VACCINARE BIMBI A RISCHIO: L’andamento dei virus influenzali, sottolinea Ugazio, “segue il trend delle scorse stagioni. Inoltre, il virus A/H1N1 ex-pandemico non desta alcuna preoccupazione ed è contenuto, come gli altri, nel vaccino in uso”. Dai pediatri arriva però un monito: è fondamentale, afferma Ugazio, vaccinare i bambini a rischio, ovvero quelli con malattie croniche: “Sono i bimbi ad esempio con cardiopatie, malattie renali, fibrosi cistica o malattie neurologiche. Per questi piccoli – spiega il presidente Sip – la vaccinazione è essenziale per evitare pericolose complicanze, eppure resta bassissima la percentuale dei bimbi a rischio vaccinati ogni anno, pari a meno del 10%. E’ un fatto gravissimo”. Da vaccinare, consiglia inoltre Ugazio, “sono anche i bambini dai 6 mesi ai 5 anni che frequentano asili nido e scuole materne”. – INUTILE USARE ANTIBIOTICI: No all’uso degli antibiotici: non servono, ricordano i pediatri, a curare le influenze virali. Gli antibiotici, avverte il presidente Sip, “sono utili solo nel caso di complicanze dell’influenza, laddove il medico lo ritenga opportuno”. Usare invece gli antibiotici in modo superficiale, conclude Ugazio, è un comportamento dannoso e rischia di determinare fenomeni di farmacoresistenza con il rischio di “spuntare un’arma di difesa preziosa come sono appunto gli antibiotici”.
Manuela Correra
Lascia un commento