Si è tenuta ieri una riunione dei Sindaci dei Comuni del Nord Salento per discutere delle azioni da intraprendere per far recedere la Regione Puglia dal chiudere l’ospedale di Campi Salentina.Gli Amministratori hanno deciso di ricorrere, contro tale decisione, al TAR ed hanno proposto un emendamento per l’ospedale salentino che ne rimoduli l’offerta sanitaria tenendo conto della peculiarità della posizione geografica dello stesso che è situato all’estremo confine nord della provincia di Lecce, costituendo oltre che storico presidio di zona per il comuni del Nord Salento, con quasi 100.000 abitanti, di fatto un nodo di attrazione e punto di riferimento per le comunità vicine della provincia di Taranto e di Brindisi.
In questo senso il presidio ospedaliero di Campi Salentina ha una sua centralità nel territorio e deve necessariamente conservare ed anzi implementare alcune caratteristiche.
I Sindaci ritengono che il nosocomio debba sviluppare ulteriormente sia i livelli di integrazione ospedaliera rispetto al Polo Ospedaliero di riferimento (V. Fazzi di Lecce) ed altre strutture ospedaliere extra provinciali , sia al proprio interno livelli di integrazione per i percorsi diagnostico terapeutici relativi alla cronicità (pazienti cardiologici, nefropatici, diabetici, geriatrici, oncologici, pneumologici, con demenza, con necessità riabilitative, …)
A conclusione del dibattito, è stata ribadita la necessità della unitarietà di direzione locale (Amministratori di destra e di sinistra, Comitati di cittadini, Clero, …) a garanzia della massima efficacia delle azioni di lotta intraprese. Nei prossimi giorni, dopo la presentazione del ricorso al TAR, il Comitato non esclude altre azioni “eclatanti” che mirano a far emergere sui media le “scellerate” decisioni della giunta Vendola contro la tutela dei diritti di centomila cittadini salentini e pugliesi.
Salvatore Romano
Foto: M.R
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