“Ci sono le cifre chiare e univoche che dimostrano quanto sia strumentale, oltre che sterile, infondata e inutile, la polemica dell’assessore alla Cultura del Comune dell’Aquila in merito alla distribuzione dei fondi della cultura”. Lo ha detto l’assessore alla Cultura, Mauro Di Dalmazio, a margine della conferenza stampa di presentazione del nuovo bando Por-Fesr in favore dell’area del cratere. “Non voglio cedere alla tentazione di facili rappresaglie dialettiche e di calarmi su un terreno che oggettivamente in questo delicatissimo momento non giova agli interessi reali delle comunità. Alimentando queste strumentali polemiche finalizzate alla esasperazione della contrapposizione campanilistica infatti – ha aggiunto – non si fa il bene della Regione nè tantomeno della provincia dell’Aquila giacchè ci riporta ad una logica sbagliata e deleteria, utile forse solo a chi la porta avanti”. Facendo poi riferimento al merito del discorso, Di Dalmazio ha evidenziato che nell’ambito complessivo degli stanziamenti culturali delle varie leggi sulla cultura la provincia dell’Aquila ha ricevuto finanziamenti assolutamente significativi. Solo rispetto alle leggi di settore ed alla legge sugli eventi, l’assessore ha fornito le cifre relative al 2010 che smentiscono radicalmente l’assunto della Pezzopane. “Per la legge 15 (musica) su una dotazione finanziaria di 650 mila euro alla provincia dell’Aquila sono andati 272 mila euro; sulla legge 5 (teatro di prosa) su uno stanziamento di 650 mila euro, alla provincia dell’Aquila sono andati 445 mila euro; sulla legge 56 (promozione culturale e eventi) su 350 mila euro, 172 mila sono andati al territorio provinciale dell’Aquila. Queste sono le cifre, a cui si aggiungono i 4 milioni di euro che sono stati riprogrammati nel 2009, e la riprogrammazione implica una scelta politica, dai fondi Por-Fesr in favore delle attività culturali del cratere e che in grossa parte sono andate a sostegno delle istituzioni culturali aquilane di maggiore prestigio e tradizione”. Ma l’assessore non si è tirato indietro neanche sulla questione delle ricadute territoriali delle risorse. ” Certo, se rispetto al passato, pur nella situazione attuale di enorme difficoltà e con tagli dei fondi della cultura che rasentano 80 % , si riscontra un maggiore equilibrio territoriale nella distribuzione delle risorse, il dato patologico è da rinvenire nello squilibrio precedente e non nella situazione attuale; in tal senso – conclude Mauro Di Dalmazio – uno sguardo al passato consiglierebbe una maggior prudenza prima di scatenare inutili polemiche”. La situazione della cultura e delle risorse “impone un ripensamento generale del sistema che prescinda da acritiche rendite di posizione, che salvaguardi la tradizione meritevole, che si apra alla partecipazione , alla qualità, alla meritocrazia, all’equilibrio finanziario, alla capacità di generare di reperire risorse e che rifugga il concetto di finanziamento pubblico ‘ad vitam'”. Al riguardo l’assessorato ha già elaborato le linee portanti di una riforma generale che prossimamente sarà oggetto di confronto a tutti i livelli, istituzionale e non.
Ma in tutta risposta l’assessore Stefania Pezzopane ribatte: “L’assessore regionale Di Dalmazio non è abituato al confronto. Cambia argomento e glissa sulla legge regionale 43. Non dice o non vuole dire perché la legge, con cui lui stesso assegna i fondi, premia Teramo e penalizza L’Aquila. Non chiarisce come mai una manifestazione come la Perdonanza, dove vengono a sfilare tutti i politici regionali, riceve poi la metà dei fondi promessi. Mentre viene finanziata per intero la pubblicazione di un libro di un’associazione teramana”.
Queste le dichiarazioni dell’assessore comunale alla cultura Stefania Pezzopane.
“Invito l’assessore a snocciolare le stesse cifre che ha dato oggi in conferenza stampa, davanti alle associazioni culturali aquilane, che si sono viste tagliare i contributi in questi ultimi anni. Saranno loro stesse a ripetergli le cose che lui bolla come strumentali.
È una mistificazione della realtà affermare che L’Aquila ha ottenuto oltre due milioni di euro di contributi, annoverando nell’elenco degli enti beneficiari quelli che hanno una valenza regionale, come il Teatro Stabile, di cui lui stesso è presidente, o altre realtà culturali che hanno sede a L’Aquila, ma operano in campo nazionale o extraregionale. In ogni caso anche queste si sono viste tagliare i contributi, perfino del 70%. È come decretarne la morte.
L’assessore regionale ritiene giusto tagliare le risorse a L’Aquila con la legge regionale 43, per “riequilibrare” in qualche modo i finanziamenti che avrebbero ottenuto tali enti di levatura regionale.
È davvero paradossale, sarebbe come giustificare i tagli alla viabilità adriatica, solo perché Pescara riceve ampi finanziamenti per il porto e l’aeroporto, che sono strutture di cui beneficia l’intera regione”.
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