Sabatino Pupi presenta la rivisitazione della Perdonanza

Martedì mattina attraverso un comunicato stampa si è dato il via al percorso:La Perdonanza ripartire da O nel corso del quale è stato letto il seguente messaggio: “Non disperdiamo l’eredità spirituale storica di Celestino, che fu alla base della riconciliazione cittadina e della forza propulsiva agli albori della città nascente. Perdono delle colpe e delle […]

Martedì mattina attraverso un comunicato stampa si è dato il via al percorso:La Perdonanza ripartire da O nel corso del quale è stato letto il seguente messaggio:
“Non disperdiamo l’eredità spirituale storica di Celestino, che fu alla base della riconciliazione cittadina e della forza propulsiva agli albori della città nascente.

Perdono delle colpe e delle pene e fratellanza sociale, giusta disposizione per la crescita sociale.

Profondamente amato dagli aquilani, che ne piansero disperatamente, prima la rinuncia e successivamente la morte, con laudi struggenti d’amore e devozione, non smettendo mai di implorarlo nei momenti più difficili e pericolosi.

La sua protezione fu sentita nei secoli dai cittadini che lo ringraziarono solennemente per la sua intercessione che salvò la città da Braccio da Montone.

E quando si rievocava la festa del perdono, ai Micheletti che avevano atterrato Braccio veniva concesso l’onore di sfilare con gli stendardi strappati al nemico.

La manifestazione, dopo un intelligente rilancio nel 1983 dal Sindaco Tullio De Rubeis, si è svuotata col passar del tempo di valore, scadendo in una rappresentazione folcroristica. Dove i figuranti si esibiscono vanitosamente ostentando ricche vesti medievali per essere ammirati da una folla curiosa e spiritualmente indifferente.

Col tragico, funesto evento sismico, la rappresentazione rischia la perdita della sua autentica connotazione.

Si avverte profondamente il bisogno di un ritorno alle origini, riprendendo un cammino a cui gli eventi storici e naturali riconducono.

Una rinascita spirituale, alla base di quella sociale e materiale, è indispensabile.

E allora. Riproponiamo con spirito nuovo tale evento, che non deve essere solo spirituale e focolizzato, ma deve essere accompagnato durante tutto l’anno con preparazione fattiva, fraterna e generosa.

Occorre dare vita ad una nuova organizzazione degli eventi fruttuosa e partecipata, che faccia rifiorire la fede collettiva e ridia il sorriso alla città.

Una istituzione nuova, senza interessi di parte e di deviazioni e carenze. Coagulando quelle che una volta furono le gloriose Arti cittadine, trasformate dal progresso tecnologico e dai tempi, oggi dette attività produttive.

La Magnifica Arte della Lana, arte maggiore per eccellenza miniava i suoi statuti con la ieratica figura di Celestino, eletto grande protettore.

Gli eventi catastrofici e il futuro incerto, ripiegano a tali momenti per un rinnovato percorso di vita, che necessita di grande volontà, abnegazione e sacrifici.

Dunque una organizzazione che veda, oltre alla presenza Comunale e Curiale, i rappresentanti di tutte le maggiori associazioni di categoria, per dare vita ad un rinnovamento delle menti e delle idee per nuovi concreti orizzonti cittadini.

Una composizione di interessi, che, illuminata dallo spirito celestiniano, porti a comporre esigenze e a scambiare solidamente forze ed energie.

Una fucina laico-religiosa che riverberi intellettualmente sulla città benefici e serenità.”

Francesca Ranieri

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