Il 10 febbraio, alle ore 18,30, all’Auditorium Parco della Musica di Roma, Sala Teatro Studio, sarà presentato la monumentale opera di Roberto De Simone, Son sei sorelle. Canti e rituali della tradizione in Campania, un volume con sette cd allegati in cui, accanto alle memorabili registrazioni realizzate in studio negli anni ’70, si pubblica altrettanto materiale inedito, raccolto sul campo nel corso di una pluridecennale ricerca estesa a tutto il territorio regionale. Secondo l’inarrivabile sensibilità musicale dell’autore de La gatta cenerentola, registrazioni in studio e riprese sul campo sono ordinate come una straordinaria sinfonia che restituisce all’ascolto il canto corale di un popolo, l’anima e il cuore palpitante di una tradizione. Dalla leggenda delle sette sorelle, “sei belle e una brutta e nera”, ai possenti canti sul tamburo con le innumerevoli varianti locali fino a un’insospettata tradizione di canto sociale e politico, tra le pagine del volume e i brani dei sette cd si dispiega la possente forza stilistica e comunicativa dell’espressività popolare, colta al massimo delle sue potenzialità perché affidata a interpreti dotati di ineguagliate capacità esecutive. Dal grande cantatore Giovanni Coffarelli alla lamentatrice funebre Giulia Ciletti, dal suonatore di tamburo Antonio Torre alla sua omologa femminile Rosa Nocerino, i rappresentanti di una secolare cultura sono oggi però, per la maggior parte, scomparsi senza essere stati sostituiti da eredi in grado di rinnovarne l’interiorità religiosa, quella sacerdotale sacralità che determinava lo zenit del ritmo e delle modalità stilistiche, in virtù delle quali prendeva vita un tessuto liturgico di dialoghi e improvvisazioni in cui si riconosceva tutta una comunità: al loro posto, è subentrato il silenzio spettrale di un’assenza, malamente camuffata da posticce riesumazioni di una malintesa perché sconosciuta tradizione.
Il volume, edito da Squilibri con il patrocinio dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, rientra tra le attività dell’Archivio Sonoro della Campania, un progetto promosso dalla Direzione Generale per gli Archivi del MiBAC e dall’associazione Altrosud al fine di restituire alle comunità originarie documenti rappresentativi delle loro tradizioni culturali.
Coronamento di tutta una vita di studi e ricerche, il volume di De Simone sarà presentato a Roma da Bruno Cagli, presidente dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Luciano Scala, Direttore Generale per gli Archivi del MiBAC, Maurizio Agamennone, etnomusicologo università di Firenze, Paolo Apolito, antropologo università di Roma3, e Vincenzo Santoro, Responsabile Ufficio Cultura dell’ANCI. L’incontro sarà chiuso dal Circolo Artistico Ensemble che eseguirà una suite dello stesso De Simone, In morte di una tarantola, ispirata ai canoni dell’espressività popolare ad attestare le possibilità di riuso dei repertori tradizionali al di là di ogni sterile operazione di ricalco.
Dopo le presentazioni di Napoli e Roma, il volume sarà presentato in molte altre città italiane, da Firenze (Teatro La Pergola 21 febbraio) a Milano (Sala Napoleonica Università Statale 30 marzo) al fine di moltiplicare le occasioni di riflessione attorno ai patrimoni immateriali che costituiscono una delle principali risorse culturali del nostro paese.
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