Pietre che cantano e Oratorio del Gonfalone: il duo Honeck-Prayer in concerto per l’Abruzzo a Roma

Nella cinquantesima stagione concertistica del Coro polifonico Romano, considerata tra quelle di maggior tradizione della Capitale, è in programma giovedì 10 febbraio alle ore 21 nella splendida cornice dell’Oratorio del Gonfalone un concerto dal particolare valore simbolico. La serata, infatti, viene realizzata in collaborazione con l’aquilano Festival Internazionale di musica Pietre che cantano, proprio per […]

Nella cinquantesima stagione concertistica del Coro polifonico Romano, considerata tra quelle di maggior tradizione della Capitale, è in programma giovedì 10 febbraio alle ore 21 nella splendida cornice dell’Oratorio del Gonfalone un concerto dal particolare valore simbolico. La serata, infatti, viene realizzata in collaborazione con l’aquilano Festival Internazionale di musica Pietre che cantano, proprio per non dimenticare, in un luogo così ricco d’arte e di testimonianze artistiche, l’Arte abruzzese in pericolo e, soprattutto, quei luoghi che fin dal suo nascere hanno ospitato i concerti del Festival e oggi, perché inagibili o distrutti, non lo possono più.
Saranno, per questo motivo, ospiti del Gonfalone il violinista Rainer Honeck, Konzertmeister dei Wiener Philharmoniker, accompagnato al pianoforte dalla pianista Luisa Prayer, direttore artistico del Festival. La presenza di Honeck è significativa: è, infatti, un artista che ha partecipato a numerose delle edizioni di Pietre che cantano, facendo risuonare il vibrante suono del suo Stradivari nelle belle Chiese dell’Aquila e dei suoi borghi storici, molte delle quali oggi purtroppo fortemente danneggiate dal sisma e ancora in attesa di restauro.
“Essere ospitati in una sede artisticamente così splendida come l’Oratorio del Gonfalone – spiega Luisa Prayer – è, oltre che un grande onore, una grande gioia per noi di Pietre che cantano, perché di spazi così belli, come pure erano quelli che ospitavano i nostri concerti, siamo in questo momento dolorosamente privi, all’indomani del tragico terremoto che li ha colpiti e distrutti. Riascoltare uno dei nostri concerti in questa sede romana credo sarà una grande emozione per il pubblico aquilano e per gli amici che da Roma venivano a visitarci fino all’Aquila, a Ocre, e negli altri borghi storici. Di quei luoghi d’arte sentiamo tutti acutamente la mancanza e la generosa accoglienza del Gonfalone ci farà per questo ritrovare l’emozione unica dell’Arte che riveste la Musica e della Musica che fa risuonare l’Arte, aiutandoci a non dimenticare i monumenti abruzzesi, incoraggiandoci a non cedere di fronte alle enormi difficoltà che pone il recupero dei beni artistici ed architettonici danneggiati dal sisma del 2009.”
Il programma impaginato dai due artisti è godibilissimo, con belle musiche di Mozart, Schubert, Saint- Saëns, Ďvorak e un compositore tutto viennese come Fritz Kreisler, con una piccola antologia di suoi pezzi originali o interessanti trascrizioni. “Siamo sotto Carnevale – precisa il maestro Honeck sul programma – e a Vienna la tradizione dei balli e delle maschere è ancora viva. Nel programma della serata, il mio violino, così come fu quello di Fritz Kreisler, indossa più d’una maschera, in una ideale passeggiata per le vie di quella Città che, oltre ad essere capitale del Classicismo, fu un crocevia di popoli ed una porta verso l’Oriente. La musica a Vienna possedeva, all’epoca, uno stile popolare tutto suo, dal rubato caratteristico e capriccioso, che puoi apprendere solo attraverso il contatto diretto con la tradizione esecutiva, perché non trascrivibile. Suono ben volentieri e con grandissimi piacere a fianco della pianista romana Luisa Prayer, con la quale ho un sodalizio più che decennale e che in Austria ha compiuto parte importante del suo perfezionamento, nel ricordo dei tanti concerti eseguiti nelle splendide chiese d’Abruzzo”.

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