Mentre a L’Aquila continua lo sciame sismico e gli animi tremano come la terra, in Nuova Zelanda un sisma di magnitudo 6,3 ha colpito, alle 0,051 italiane, Christchurch, seconda città della Nazione, con un bilancio parziale di 65 morti , centinaia di ferite e varie decine di dispersi. La stima, riferita dal primo ministro John Key, non è ancora definitiva e moltissimi edifici – tra cui una chiesa del centro – sono crollati, riempiendo le strade di detriti. Il sindaco di Christchurch Bob Parker ha dichiarato lo stato di emergenza, mentre l’esercito ha dispiegato truppe per aiutare le persone a lasciare le abitazioni ed arginare la zona colpita. “Siamo di fronte all’ora più buia della Nuova Zelanda”, ha detto il premier Key dopo aver visitato la zona colpita dal terremoto al termine di una riunione di emergenza del governo. I soccorritori sono alle prese con centinaia di crolli e un certo numero di incendi scoppiati in diverse zone della città. Le autorità hanno chiesto alla popolazione di lasciare libere le strade di accesso per favorire il transito dei servizi di emergenza. Testimoni hanno riferito che il terreno si è sollevato fino a 1 metro in alcuni punti. Secondo l’istituto geologico nazionale, l’epicentro del sisma, delle ore 12.51 locali, è vicino a Christchurch (città con 390.000 abitanti) a una profondità di 5 chilometri. Nel terremoto dello scorso 4 settembre, di magnitudo 7.1., che aveva colpito la città al mattino presto, non c’erano state vittime. In quella occasione il geologo gallese Gareth Fabbro, scrisse un documento in cui paragonò quel sisma a quello de l’Aquila e sostenne che il rispetto delle norme edilizie e la diffusione delle norme emergenziali sono le sole garanzie per limitare i danni e, soprattutto, il numero delle vittime. Scrisse allora Fabbro (antiche origini italiane, come tradisce il cognome) che le mancanze a L’Aquila non erano legate né alla povertà, né all’ignoranza scientifica, ma di tipo politico, poiché non si era lavorato abbastanza per assicurare la resistenza edilizia in caso di disastro naturale. Di recente, in una nota inviata a tutte le agenzie, l’assessore all’Urbanistica, con delega alla Protezione civile, del Comune dell’Aquila, Roberto Riga, a proposito del recente sciame, ha dichiarato: “”Sicuramente lo sciame sismico che si sta verificando in questi giorni desta qualche preoccupazione. Abbiamo pertanto allertato tutti gli uffici per ogni singola funzione da attivare in caso di allarme (assistenza alla popolazione, telecomunicazioni, trasporto, primo intervento, sanita’)”. ”Il Comune – assicura Riga, anche per rispondere all’apprensione dei cittadini – si e’ dotato di un piano di intervento di Protezione civile, per ogni evento calamitoso (alluvioni, incendi, terremoti) gia’ nel gennaio del 2009. Un piano, peraltro, regolarmente pubblicato e reso noto nelle forme opportune. Lo scorso anno – ricorda poi – le aree di attesa e di accoglienza per la popolazione sono state nuovamente aggiornate, anche alla luce dei nuovi insediamenti e della rinnovata situazione urbanistica del territorio a seguito del sisma di due anni fa.
Anche in questo caso tali predisposizioni sono state rese note e messe a disposizione dei cittadini”. L’Assessore ha anche annunciato che la Municipalita’ sta predisponendo una pubblicazione che informi tutti i cittadini e tutta la popolazione studentesca su quali azioni porre in essere in caso di evento sismico, indicando quali sono i luoghi di ritrovo e di prima accoglienza. ”Come previsto – ha concluso – e’ stato inoltre istituito il Coc (Centro operativo comunale), nella sede municipale di palazzo Gizzi”.
Carlo Di Stanislao
Ma quali paragoni? I nostri politi-canti devono svegliarsi!!!