Sindaco del reatino, investimenti libici da ripensare

Nel 2009, in Italia per il G8, Muhammar Gheddafi rimase affascinato dai boschi di un piccolo comune del reatino, Antrodoco. Tanto da promettere un investimento di 16 milioni di euro agli amministratori locali. Oggi, il sindaco, di fronte al conflitto civile esploso in Libia, rivede la posizione dell’amministrazione. “L’investimento della Libia ad Antrodoco? Tutto da ripensare”, spiega il primo cittadino, Maurizio Faina (Udc). L’investimento avrebbe dovuto riguardare un impianto di imbottigliamento delle acque e un albergo con annessa zona termale. Investimenti che, sulla scorta di quanto sta accadendo in Libia, sono seriamente messi a rischio. L’interesse di Gheddafi per Antrodoco era scattato in occasione del G8 del 2009 a L’Aquila. Il leader libico, per evitare il passaggio nelle gallerie dell’autostrada Roma- L’Aquila, considerate una trappola in caso di un attacco, aveva scelto la via Salaria e il valico di Sella di Corno per raggiungere l’Abruzzo. Durante il tragitto sembra che sia rimasto affascinato dal borgo di Antrodoco e dai suoi boschi, tanto da aver poi preso contatti con gli amministratori locali. “La situazione sta diventando pesante in Libia, siamo molto dispiaciuti per quanto sta avvenendo, e non sappiamo cosa succederà nel tempo – ha aggiunto Faina – e tutto resta sospeso. Ci siamo visti l’ultima volta con due funzionari libici una ventina di giorni fa, poco prima che iniziasse la rivolta, avremmo dovuto redigere insieme una bozza di accordo di programma, ma ora è più forte di noi il giudizio negativo su quello che sta accadendo al popolo libico”. Un sindaco pressato anche all’interno della propria amministrazione dal Pd e da Sel, che hanno chiesto di “recedere pubblicamente dall’avventura libica, deplorando la violenza e la morte dei civili”. Domani il consiglio comunale sancirà definitivamente la posizione dell’amministrazione rispetto agli investimenti libici, ormai sempre più lontani.