“L’emergenza è passata, ma non vuol dire che tutti i problemi siano stati risolti”. Lo ha detto il magnifico rettore dell’Università dell’Aquila Ferdinando Di Orio, nel suo discorso durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2010-2011 alla presenza del presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, sen. Beppe Pisanu. “Non posso nascondere – ha continuato Di Orio – le difficoltà derivate dall’inaspettato e ingiustificato taglio nei confronti del nostro ateneo del 3,72% sul Ffo 2009, che ha smentito di fatto l’accordo di programma sottoscritto dal ministro Gelmini nel maggio 2009”. “L’espressione economia di guerra – ha detto Di Orio – ben rappresenta le caratteristiche socio economiche del momento storico che la città dell’Aquila sta vivendo”. “La risposta dell’università però – ha concluso il rettore – è quella di confermare L’Aquila come città della cultura della scienza e della tecnologia: un esempio è la realizzazione con l’Eni di un centro di ricerca”. All’ingresso del complesso Reiss Romoli sono presenti striscioni di Azione Universitaria e Giovane Italia sui quali è scritto “Affittopoli, sprechi, baronie e corsi che chiudono. E’ questo il futuro dell’università” e “L’università dell’Aquila è sul lastrico. Di Orio dimettiti”.
Di Orio: difficoltà di tagli ingiustificati
“L’emergenza è passata, ma non vuol dire che tutti i problemi siano stati risolti”. Lo ha detto il magnifico rettore dell’Università dell’Aquila Ferdinando Di Orio, nel suo discorso durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2010-2011 alla presenza del presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali, anche […]
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