Dossier Libera, Abruzzo non più isola felice

 Analizzare gli episodi più emblematici, sensibilizzando la popolazione sul fatto che l’Abruzzo non è più un’isola felice, ma rischia continuamente di precipitare nelle mani della criminalità organizzata, di cricche e di comitati d’affari locali e nazionali. E’ l’obiettivo del dossier “La fine dell’isola felice”, realizzato dall’associazione Libera. Il dossier, composto di 16 pagine, è stato […]

 Analizzare gli episodi più emblematici, sensibilizzando la popolazione sul fatto che l’Abruzzo non è più un’isola felice, ma rischia continuamente di precipitare nelle mani della criminalità organizzata, di cricche e di comitati d’affari locali e nazionali. E’ l’obiettivo del dossier “La fine dell’isola felice”, realizzato dall’associazione Libera. Il dossier, composto di 16 pagine, è stato illustrato, oggi, nella sala consiliare del Comune di Pescara, ma era già stato presentato, il 6 dicembre scorso, all’Aquila, in occasione della fiaccolata in ricordo delle vittime della casa dello studente, cui partecipò anche il presidente di Libera, don Luigi Ciotti. Nel dossier viene affrontata la situazione dell’Abruzzo prima e dopo il terremoto, facendo presente che le infiltrazioni della criminalità organizzata sono antecedenti al sisma. A provarlo sarebbero diverse inchieste, da quella della procura di Napoli sulla presenza dei casalesi a quella della procura di Reggio Calabria, dalla quale emergerebbe un filone che conduce a contatti tra ‘ndrangheta ed imprenditori aquilani, ma anche il ritiro ad alcune imprese del territorio di certificati antimafia. Nonostante questi segnali preoccupanti, per Libera, parte delle istituzioni e delle forze politiche hanno continuato a ”coltivare il sogno di Abruzzo ‘isola felice'”, negando la realtà dei fatti. “La scossa che alle 3.32 ha devastato L’Aquila – si legge nel dossier – non ha prodotto solo lutti e macerie. Ha spazzato via anche quel velo di ipocrisia che copriva chi si ostinava a parlare ancora di Abruzzo isola felice. E già nella prima emergenza e nei primi mesi del post terremoto, è emerso chiaramente che la regione è impreparata per affrontare i nuovi rischi che gli si pongono davanti”. Quella dell’Abruzzo, denuncia il dossier, “é una storia di sottovalutazioni”. Per Libera, il territorio abruzzese sarà investito da ulteriori assalti da parte della criminalità, che non possono essere più affrontati solo come “problema di polizia”, ma anche dalla società civile, la quale “dovrà decidersi a scendere in campo e concertare un’azione comune”.

Una risposta a “Dossier Libera, Abruzzo non più isola felice”

  1. GABRIELLA ha detto:

    sono d’accordo con don ciotti, il terremoto è stato sia fisico ke morale e non se ne può parlare perkè tutto il mondo vedrebbe ke per gli aquilani e i ragazzi non è stato fatto nulla solo promesse se avete qualcosa da inviarmi ke poi faccio girare ke disastro per l’italia i 3 B

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