Terremoto: forte scossa a Sulmona riaccende la paura. Esperto, impossibili previsioni

Ha riacceso la paura del “Grande terremoto”, quello avvenuto all’Aquila nel 1703, il sisma avvenuto la notte scorsa a 20 chilometri da Sulmona, ma per i sismologi qualsiasi previsione sulla base di parallelismi storici è infondata. Il terremoto del 1703 era stato infatti il risultato di una sequenza iniziata molto tempo prima e, se molti […]

Ha riacceso la paura del “Grande terremoto”, quello avvenuto all’Aquila nel 1703, il sisma avvenuto la notte scorsa a 20 chilometri da Sulmona, ma per i sismologi qualsiasi previsione sulla base di parallelismi storici è infondata. Il terremoto del 1703 era stato infatti il risultato di una sequenza iniziata molto tempo prima e, se molti ora temono che la storia possa ripetersi, “i sismologi hanno abbandonato questi parallelismi da almeno 20 anni”, ha detto il funzionario di Sala simica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Francesco Mele. “Fino agli anni ’80 la sismologia puntava ancora molto sulla possibilita’ di prevedere i terremoti”, ha spiegato. Tuttavia ricerche su eventuali parallelismi, come quelle condotte negli anni ’80 nella cittadina californiana di Parkfield attraversata dalla Faglia di Sant’Andrea, “non hanno portato a nulla”. Il terremoto avvenuto nella notte scorsa in Abruzzo, di magnitudo 3,1, “é stato abbastanza lieve” e la rottura della faglia che l’ha provocato, ha proseguito Mele, è stata “molto piccola. Di poche decine di metri, al massimo un centinaio”. In Italia i terremoti di questo tipo sono circa 150 l’anno, al ritmo di uno ogni due o tre giorni”, ha detto ancora l’esperto. Non ci si può allarmare per terremoti di questa magnitudo. Bisogna piuttosto considerare che “tutta l’area attorno a Sulmona è ad alto rischio sismico”, catalogata nella fascia di livello 1, mentre la zona dell’Aquila rientra nel livello 2. “Attualmente – ha detto ancora – ogni previsione è fondata solo su periodi lunghissimi”, sulla base che in certe aree è possibile che si accumuli una certa energia. “Per questo – ha concluso – bisogna puntare sulla prevenzione, facendo tutto quello che è possibile per costruire con criteri antisismici e per mettere in sicurezza le case esistenti”.

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