Sono almeno 5.000 le vittime del terremoto e dello tsunami che hanno colpito il nordest del Giappone, secondo l’ultimo bilancio della polizia giapponese. Nella sola prefettura di Miyagi, una di quelle investite dallo tsunami, i soccorritori hanno ritrovato oggi circa 2.000 cadaveri. Secondo le aspettative, il bilancio finale dovrebbe superare le 10.000 vittime. Intanto, una scossa di assestamento più forte delle altre, del 6.2, con epicentro a un centinaio di chilometri da Tokyo, ha scosso di nuovo la capitale. Un nuovo allarme tsunami nel nordest è poi fortunatamente rientrato. Sono scesi a due gli italiani che mancano all’appello sui 29 che abitano nelle zone maggiormente colpite dal sisma.
Due esplosioni provocate da fughe di idrogeno si sono verificate nella centrale nucleare di Fukushima, nel nord del Giappone, danneggiata dal potente terremoto di venerdì scorso. Dopo le esplosioni, ha affermato la società che gestisce l’ impianto, la Tepco, sette persone sono date per disperse, tra cui sei soldati delle Forze di Autodifesa, l’esercito giapponese. I feriti sono tre, secondo la società, mentre altre fonti parlano di nove o undici. Secondo la Tepco l’emergenza è finita per due dei reattori danneggiati. Agenzia giapponese per la sicurezza nucleare: escludiamo incidenti come quello di Cernobyl.
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