Venticinque anni dopo la sua prima avventura di carta, Dylan Dog, l’eroe di culto ideato da Tiziano Sclavi sbarca al cinema, dopo un primo tentativo, ma con pseudonimo e risultati tutt’altro che entusiasmanti, con “Dellamorte Dellamore” di Michele Soavi, nel 1994 (girato in gran parte nel cimitero de L’Aquila). Il nuovo film, intitolato “Tu chiamalo se vuoi”, è tutto americano, con la regia di Kevin Munroe e l’indagatore della’incubo e del paranormale vi si muove orfano dei due principali compagni di ventura: Groucho, omonimo e sosia del baffuto dei fratelli Marx, fido assistente del nostro e impareggiabile comico di parola – e Bloch, l’ispettore di Scotland Yard. Sulla presenza del primo è arrivato il veto degli eredi dei Marx, su quella del secondo l’evidente incongruenza semantica di un funzionario di Scotland Yard a New Orleans. Anche la Disney ci ha messo del suo, negando ai produttori del film l’utilizzo del bianco maggiolone Volkswagen, che qui ritroviamo a colori invertiti (nero con la cappotta bianca).Insomma ce n’è abbastanza (ma c’è molto altro) perché Dylan Dog provochi il mal di pancia dei fan del fumetto. Ha detto il regista che sicuramente nel film c’è meno gore per la volontà dei produttori di realizzare un prodotto che raggiungesse una fetta importante di pubblico (in America Dylan Dog uscirà vietato ai minori di 13 anni, in Italia sarà per tutti), ma la cosa che però lo unisce al fumetto è la creazione di un mondo surreale e tutto nuovo, in cui muoversi fra incubi ed ossessioni. Vedremo i risultati di questa coraggiosa produzione che deve riuscire a convincere e raccontare le incredibili imprese di un antieroe che affronta il mondo a modo suo e che sembra più a suo agio con la surrealtà che con la realtà di tutti i giorni. Il giovanissimo regista a lavorato sia in ambito televisivo che cinematografico, oltre che nel campo dell’animazione. Nel corso della sua carriera si è occupato di video giochi, serie televisive, di film e di graphic novels. I suoi prodotti hanno dimostrato in tutto il mondo la sua grande visione creativa. Ha lavorato come sceneggiatore, artista e regista per giganti come Walt Disney Studios, Warner Bros., Cartoon Network, Fox, The Jim Henson Company, Stan Winston Studios e Nickelodeon. Dopo aver creato e scritto le acclamate serie di fumetti ‘El Zombo Fantasma’ (assieme a Dave Wilkins per Dark Horse Comics) e Olympus Heights (IDW Publishing), ha realizzato il film “TMNT” (reboot della serie da 6 miliardi di dollari di “Tartarughe Ninja”), che, in tutto il mondo, è arrivato a incassare 100 milioni di Euro. Dopo questo film su Dyklang Dog, ha in progetto, per la Lucasfilm, di un musical-fantasy, che sarà girato nella Marin County. Certamente Monroe è un uomo coraggioso che ha deciso di far uscire il film in Italia, un mese prima che in America e quindi risciare nella tana del leone, nel luogo cioè in cui tutto e iniziato, un quarto di secolo fa. Giovedì 10 marzo, a Milano, si è celebrato il Dylan Dog Day, con la tavola rotonda dal titolo “25 anni con l’Indagatore dell’incubo” e la partecipazione del critico Paolo Mereghetti, che ha ricordato quanto difficile e mettere le mani su un pesonaggio tanto complesso. Nel film americano prodotta dalla Lucasfilm, e che si annuncia come un horro-thriller molto accurato, c’é un Dylan Dog (Brandon Routh) che, ritiratosi a New Orleans e non più nel campo del paranormale, vive facendo il detective privato, scovando mogli e mariti infedeli. Insomma professionalmente niente di che. Ma se lui non va al paranormale è il paranormale che prima o poi arriva a lui. Così, per niente a caso, un licantropo uccide il suo aiutante Marcus (Sam Huntington) e Dylan decide che è tempo di tornare ad indossare la camicia rossa d’ordinanza come i panni dell’investigatore dell’ignoto. Nel frattempo però i vampiri di New Orleans si stanno mobilitando perchè qualcosa di molto importante è giunto dall’Europa e ha risvegliato la furia dei licantropi. Una vicenda certo orrifica, ma con venature di commedia, che inizia esattamente quando una misteriosa donna, di nome Elizabeth, (Anita Briem) assume Dylan Dog per capire chi ha ucciso il padre. Quando l’investigatore in blazer trova dei peli di lupo mannaro sulla scena del crimine capisce dove deve andare a cercare. Si rivolge così ad un suo vecchio amico, Gabriel (Peter Stormare), leader dei Lupi Mannari in persona. Ma anche Vargas, il leader del clan dei Vampiri (Taye Diggs) non starà a guardare. Una curiosità. In occasione dell’uscita nelle sale di “Dylan Dog – Il Film”, Energie in collaborazione con Moviemax lancia una t-shirt in Limited Edition (300 pezzi) dedicata all’Indagatore dell’Incubo.
Carlo Di Stanislao
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