“E’ noto che uno dei quattro scrittori seguenti prendeva i nomi dei suoi personaggi dall’elenco telefonico, chi era?” È la domanda di una popolare gara a quiz. Il giovanotto di circa 20 anni sicuro rispose:“Alessandro Manzoni”. Di fronte alla faccia sbalordita del presentatore che, pur abituato a stravaganze ed asinaggini fiorite ed abbondanti, disse: “Ma perché, il Manzoni aveva il telefono?”, il giovanotto tacque, senza rendersi conto, ahimé di nulla.
Ahimé sì, perché nella scuola ci sono stata, ed ho dato tutto a tanti studenti. Ed ora, l’attuale governo dovendo correggere i peccati di un sistema d’istruzione responsabile dell’ignoranza di tanti, taglia senza pietà fondi alla cultura in generale, taglia ore d’insegnamento a tutti i livelli di scuola pubblica, accorpa classi, diminuisce drasticamente il numero degli insegnati, versa ingenti somme alla scuola privata, in maggior parte gestita da religiosi, che fiorisce ed aumenta il numero degli iscritti. Per buttare un po’ di polvere agli occhi di chi vuole credere in un magnifico progresso, ecco la bella idea dell’uso della lingua inglese per veicolare una materia dell’ultimo anno di liceo, a rotazione. Significa che, per esempio, la prof. di storia di un quinto anno, dovrebbe insegnare la sua materia in inglese. Non mi ero ancora accorta (mi devo aggiornare) che tutti i docenti di tutte le materie dei licei italiani sono bilingui. O anche trilingui, perché non facciamo la filosofia in tedesco o in francese? Bella idea da suggerire alla Gelmini. Il tutto in nome di una millantato miglioramento della qualità dell’insegnamento.
Ed ecco una piccola consolazione, viene dalla più recente lettera circolare del Presidente B. Obama, che riporto quasi integralmente, quasi fosse una boccata d’ossigeno necessaria per respirare dopo tanti fatti soffocanti della nostra politica, simile alla cioccolata ed alle caramelle che le truppe di liberazione distribuivano a gente affamata nel giugno del ’44 mentre si dirigevano verso Roma.
Secondo questa lettera, dunque, l’approvazione dei tagli di spesa pubblica previsti dal partito repubblicano riguardo all’istruzione comporterebbe: 1.La chiusura di 16.000 classi, 2. Il licenziamento di 55.000 insegnanti, 3. La chiusura di asili nido per 200.000 bambini, 4. Ben 8.000.000 di studenti universitari senza assegni studio. Tagli definiti nella lettera “reckless”, sconsiderati, irresponsabili, la stessa parola usata dai repubblicani per definire in negativo il candidato B. Obama durante la campagna elettorale.
“Non permetterò che accada”, tuona il presidente, “Ogni bilancio che sacrifica l’impegno nell’istruzione, è un bilancio che sacrifica il futuro”.
Mitch Stewart, il direttore di Organizing for America, a sua volta, aggiunge che “il Presidente Obama si impegna a tagli di spesa “commonsense”, di senso comune, cioè saggi ed accettabili da tutti, senza sacrificare investimenti chiave per il futuro, poiché bisogna investire sull’istruzione, non sacrificarla. Segue, come al solito, l’appello alla base dei volontari per diffondere il messaggio pro-istruzione con tutti i mezzi di comunicazione possibili, ciascuno nella propria comunità.
Tanta gente istruita e memore di buoni studi può trarre qualche consolazione dall’impegno del Presidente Obama. Con la speranza che il vento dell’ovest, quello che ci porta la primavera, porti fino a noi l’eco delle sue parole.
Emanuela Medoro
Cara signora Emanuela, ho l’impressione che sia lei ad avere già un bel po’ di polvere negli occhi, che le impedisce di vedere i dati quantitativi che riguardano la scuola in generale, e persino gli aggettivi che la denotano (statale, paritaria, pubblica, privata). Prima di stendere il suo prossimo articolo (che spero più utile per la scuola e per chi vi lavora) s’informi meglio con occhi aperti sulla nostra realtà italiana, e spero che le possa giovare…
Un saluto Antoine Brest