L’emergenza immigrazione di questi giorni sta creando tensioni tra Governo e Regioni e tra Regioni tra loro. Prova ne è lo scambio di battute tra il ministro dell’Interno Roberto Maroni e il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo. Quella del governatore della Sicilia Raffaele Lombardo ieri a Lampedusa è stata “una sceneggiata”, ha sostenuto oggi il ministro Maroni. “Credo che la verità vada affrontata, che ci sia bisogno di un intervento, di una strategia da parte del Governo, visto quello che accade giorno per giorno a Lampedusa dove la situazione è a dir poco disastrosa, ed è sotto gli occhi di tutti”, ha replicato il governatore Lombardo, che, in una accorata telefonata al premier Berlusconi, aveva chiesto “tendopoli anche in Val Padana”. Poi un colloquio telefonico dai toni cordiali tra il ministro e il governatore, insieme alla notizia che mercoledì arriveranno tre navi dove saranno imbarcati 3 mila immigrati, iniziando così lo svuotamento dell’isola, ha chiuso il ‘botta e risposta’. La tensione però è alta ovunque. Il presidente della Regione Puglia, a Manduria per un sopralluogo nella tendopoli in corso di allestimento nel territorio tarantino, chiede: “Perché migliaia di persone concentrate a Manduria? Sono persone spaventate e si spaventa la comunità di Manduria che non sa esattamente qual è il problema che le tocca gestire. Perché Maroni non ci ha chiamato per la seconda volta per dirci: questa è la programmazione degli interventi? Se poi leggo che dal Veneto e dalla Lombardia si dice ‘qui neanche un immigrato’, cosa succede? Che la Sicilia e la Puglia porteranno il carico per intero sulle loro spalle?” “Da parte delle Regioni non c’é solidarietà sul problema immigrazione ma, in un certo senso, il loro atteggiamento riesco a giustificarlo”, commenta Mario Centorrino, assessore della Regione Siciliana e coordinatore della commissione politiche dell’immigrazione alla Conferenza delle Regioni. Segnali di disponibilità arrivano dal governatore della Regione Campania, Stefano Caldoro: “tutte le Regioni saranno partecipi dello sforzo” di accogliere immigrati che stanno sbarcando a Lampedusa, e da quello della Toscana, Enrico Rossi: “siamo pronti e abbiamo individuato spazi in cui accogliere migranti, profughi. Puntiamo soprattutto a spazi piccoli, piccole strutture per un massimo di 200 persone, meglio ancora se meno, che saranno assistite dal volontariato. La dinamica del lager non funziona perché alimenta tensioni, scontri con la polizia. Domani farò una riunione importante con i Comuni” Anche il sindaco di Genova, Marta Vincenzi, sostiene che “la prima risposta che la città deve dare a questi flussi migratori è di tipo solidale”. Diverso l’atteggiamento del sindaco di Milano, Letizia Moratti, la quale è tornata a ripetere che “Milano è una città che ha già dato e sta già dando molto e quindi credo che si debba inserire questo criterio nella ripartizione che il ministro Maroni sta chiedendo alle Regioni”. “E’ del tutto evidente che ogni immigrato clandestino dovrà essere rispedito al proprio Paese”, le fa eco Davide Boni (Lega Nord), presidente del Consiglio della Regione Lombardia. Ritiene legittimo un blocco navale per impedire l’arrivo di clandestini dalle coste africane, il sindaco di Verona Flavio Tosi. Il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, invita invece a finirla “con questi giudizi, siamo un Paese civile”. E disponibilità ad una piena collaborazione è stata manifestata a Maroni dal presidente Anci Sergio Chiamparino.
Immigrazione: scontro tra regioni e Maroni-Lombardo
L’emergenza immigrazione di questi giorni sta creando tensioni tra Governo e Regioni e tra Regioni tra loro. Prova ne è lo scambio di battute tra il ministro dell’Interno Roberto Maroni e il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo. Quella del governatore della Sicilia Raffaele Lombardo ieri a Lampedusa è stata “una sceneggiata”, ha sostenuto oggi […]
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