Napolitano, non dimenticheremo mai il terremoto dell’Aquila

“Nessuno italiano ha mai cancellato neanche per un solo momento dalla sua memoria la tragedia del terremoto che due anni fa ha colpito questa bellissima città dell’Aquila. Non credo che gli aquilani debbano temere di essere dimenticati”, ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, davanti alla Basilica di Collemaggio dove sta assistendo alla messa […]

“Nessuno italiano ha mai cancellato neanche per un solo momento dalla sua memoria la tragedia del terremoto che due anni fa ha colpito questa bellissima città dell’Aquila. Non credo che gli aquilani debbano temere di essere dimenticati”, ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, davanti alla Basilica di Collemaggio dove sta assistendo alla messa celebrativa in ricordo delle vittime del terremoto del 6 aprile 2009. A dimostrazione dell’attenzione costante del Paese, Napolitano ha sottolineato che la sua presenza oggi non è a titolo personale ma istituzionale, “e la conferma di come gli italiani siano e siano stati sempre vicini e solidali. Per fortuna – ha aggiunto – la coscienza civica del nostro Paese e degli italiani non è al di sotto del dovere, del ricordo e della vicinanza”. Nel momento della tragedia, ha ricordato il Capo dello Stato, attorno a L’Aquila colpita dal sisma “abbiamo visto impegnati la popolazione, i cittadini con il concorso di altre città in uno sforzo straordinario per la sopravvivenza e il rilancio. Sappiamo che le questioni di prospettiva sono complesse, ma deve essere chiaro che per noi L’Aquila vale quanto la più grande delle città storiche del nostro Paese. Di città storiche ne abbiamo di grandi, di medie e di piccole quanto a dimensioni, e tutte costituiscono un tesoro del nostro Paese che è riconosciuto in campo internazionale. Dobbiamo guardare anche con questo occhio all’avvenire dell’Aquila che ha bisogno non solo del lavoro, dello studio, delle attività quotidiane dei suoi cittadini, ma anche della rinascita di questo bellissimo centro storico”. Prima di entrare in chiesa, Napolitano ha salutato una rappresentanza dei familiari delle vittime del corpo dei volontari e degli studenti che pagarono un alto tributo di vittime con il crollo della casa dello studente. Gli studenti erano commossi. E’ importante questa loro emozione?gli è stato chiesto “Se emozione significa, come significa, capacità di riflessione e di coinvolgimento anche umano e sociale, non può che essere un dato positivo” ha risposto.

“La discussione è sempre lecita all’interno delle istituzioni nelle quali sono rappresentate le forze politiche e innanzitutto i cittadini attraverso coloro che hanno eletto. E’ naturale che si discuta e vi sia diversità di giudizio e opinioni, l’importante è il senso della misura, che queste distinzioni non superino mai un certo limite, che non diventino elemento distruttivo”, ha affermato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

“E’ giusto discutere di quali sono i termini dei programmi e i tempi per la ricostruzione e le prospettive di soluzione dei problemi”, ha aggiunto il Presidente, affermando che a suo avviso “su questo tema le divisioni sono state minime”. “Nel fuoco dell’emergenza – ha detto – c’é stata la massima unità. Poi, naturalmente, c’é stata anche la discussione, che è sempre lecita all’interno delle istituzioni”.

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