Le esclusioni degli anziani e delle coppie dagli alloggi del progetto C.A.S.E. rappresentano una vergogna. Le rassicurazioni sul fatto che prima o poi queste famiglie saranno inserite negli alloggi antisismici – al limite, anche utilizzando i MAP o i MAR – aumentano il rammarico e danno sempre di più il sapore della beffa, visto che non sono corredate dalle necessarie certezze.Il Sindaco e i Consiglieri comunali che, a fine luglio, votarono i famosi criteri – che hanno inevitabilmente influenzato il provvedimento finale del Presidente del Consiglio dei Ministri – devono fare il mea culpa; è solo colpa loro se tanti aquilani sono ancora lontani dalla loro città, letteralmente “deportati” in alberghi o strutture di fortuna. Caro Sindaco, la storiella di scaricare addosso alla Protezione civile nazionale ogni forma di responsabilità non regge più; ormai hanno capito tutti che il Primo Cittadino ha delegato tutto alla Protezione civile, senza riservarsi alcun potere, e non può ora lamentarsi del suo operato.
Insieme con tanti altri Aquilani veri avevo appoggiato una proposta, a suo tempo. Nei criteri doveva essere inserito il criterio dell’Aquilanità. Le case dovevano essere date prima a chi, nel nostro territorio, è nato ed è sempre vissuto, poi a tutti gli altri. Oggi invece, proprio perché il Sindaco e tanti Consiglieri non hanno voluto inserire questo elemento, un numero spropositato di Aquilani è lontano dalla ‘Patria’ comune, sopportando disagi inimmaginabili.
Nel prenda atto, il Sindaco, e si dimetta. E, con lui, tutti quegli amministratori che hanno prestato l’assurdo consenso a un percorso che si è ritorto contro migliaia di nostri concittadini.
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