Il Governo tunisino esaminerà con l’assemblea delle regioni europee le forme più opportune per scoraggiare l’immigrazione clandestina. E’ quanto emerso nell’incontro che il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, in qualità di vicepresidente dell’Aer, ha avuto oggi a Tunisi con il ministro per lo sviluppo regionale, Abderrazak Zouari, il Segretario di Stato, Nejib Karafi, i rappresentanti di associazioni e delle organizzazioni non governative e dello sviluppo regionale delle città di Kasserine, Sidi Bouzid, Le Kef e Siliana. Oggi sono state poste le basi per verificare la possibilità di sottoscrivere entro maggio, accordi e intese ufficiali tra le regioni europee e il governo tunisino per realizzare un progetto pilota di cooperazione internazionale rivolto ai giovani. All’esame anche una serie di iniziative nell’ambito del progetto Eurodissea, per promuovere la formazione nel settore pubblico e privato. Quello odierno fa parte di una serie di incontri preparatori in vista della riunione che si terrà a Tunisi a maggio con i rappresentanti del Consiglio d’Europa, dell’Aer, con la Presidente Michele Sabban, e con il commissario europeo per le Politiche regionali, Johannes Hahn. L’Aer è la più importante rete di cooperazione in Europa e raggruppa oltre 270 regioni di 33 Paesi. “C’é l’assoluta volontà di trovare soluzioni che vadano nella nostra stessa direzione – ha commentato Chiodi -. Questa disponibilità è considerata un passo avanti sulla strada dell’intesa. Abbiamo avanzato alcune ipotesi operative e abbiamo offerto aiuti e mezzi per scoraggiare il fenomeno del’immigrazione clandestina. Il governo tunisino si è mostrato molto disponibile in un clima di grande amicizia e cordialità”.
La collaborazione si articola in due fasi: la prima fase prevede l’accoglienza a tempo determinato, in Europa, dei giovani diplomati e laureati che possano trovare uno sbocco occupazionale adeguato alla loro formazione tecnico-professionale; la seconda riguarda il ritorno di questi giovani in Tunisia con il supporto di crediti d’aiuto concessi dalle regioni europee coinvolte nel progetto, sia per trovare più facilmente un impiego in Tunisia, preferibilmente presso imprese a capitale misto tunisino ed europeo. “Questa iniziativa rivolta alla Tunisia che ha un ruolo di progetto pilota – ha commentato Chiodi – risponde alla necessità molto sentita in Europa di regolare l’immigrazione, promuovendo lo sviluppo nei paesi d’origine attraverso gli immigrati stessi che ritornano al loro paese con una dotazione di competenze tecniche e di risorse finanziarie”. Presso la sede del ministero per lo Sviluppo regionale Chiodi, insieme al vice presidente di Fedarene, Tony Sorgi, ha incontrato Questa mattina Chiodi ha partecipato anche alla tavola rotonda su “La partnership tunisina-italiana: sfide e soluzioni” organizzata dalla Chambre tuniso-italienne de commerce et industrie. E’ stato sottolineato come tra Italia e Tunisia ci siano rapporti di grande amicizia, un importante interscambio commerciale, culturale e per il turismo. Esiste un’emergenza in questo momento ed è sicuramente un momento difficile per l’economia tunisina, con giovani che guardano all’Europa e alla sponda sud del Mediterraneo per cercare un futuro diverso.
Foto: Manuel Romano
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