I sondaggi prima di tutto

I sondaggi sono tutto per Berlusconi ed i suoi, così, dopo la lettera di Napolitano e, soprattutto, i malumori degli italiani, Roberto Lassini, l’autore dei manifesti “via le Br dalle procure” apparsi per le strade di Milano, è scaricato in rapida successione sia dai vertici del Pdl che dal suo candidato sindaco  Letizia Moratti, che […]

I sondaggi sono tutto per Berlusconi ed i suoi, così, dopo la lettera di Napolitano e, soprattutto, i malumori degli italiani, Roberto Lassini, l’autore dei manifesti “via le Br dalle procure” apparsi per le strade di Milano, è scaricato in rapida successione sia dai vertici del Pdl che dal suo candidato sindaco  Letizia Moratti, che si è detta “inconpatible” con uno che prende tali posizioni. Ma, soprattutto, profittando di un emendamento al Senato dell’Api di Rutelli l’esecutivo e temendo una batosta anche sulla privatizzazione della’acqua nel referendum di giugno, propone l’abrogazione di disposizioni relative alla realizzazione di nuovi impianti nucleari”. La decisione, poi,  arriva dopo il no delle regioni alla costruzione degli impianti: Puglia, Molise, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna avevano dato parere negativo, la Campania, all’inizio possibilista, frenava denunciando il rischio sismico. Francesco Rutelli, conversando con i giornalisti a palazzo Madama, dice che  deve essere chiaro che, però, “senza il disastro di Fukushima e il referendum, e di questo dobbiamo dare atto agli organizzatori, non l’avrebbero fatto, trascinandoci in una cosa che equivale a dieci ponti sullo Stretto di Messina”. Rutelli rivendica ad Api la presentazione di un emendamento identico in Senato, depositato prima di quello governativo, che “cancella il programma nucleare”. Il governo quindi “segue la nostra iniziativa e ne siamo molto soddisfatti. Avevamo visto giusto e adesso pretendiamo dal governo che ci sia un completo ripensamento della strategia energetica nazionale che escluda il nucleare e riorienti gli investimenti sulle fonti rinnovabili, sulle alternative nella ricerca, nell’innovazione, che garantiscano all’Italia l’autosufficienza dell’energia una volta sbarrata la porta al nucleare”. Ma in verità il governo segue solo i sondaggi e gli umori degli italiani, infisciandosene  del debito pubblico, delle famiglie monoreddito che soffrono, delle aziende che chiedono stabilità, degli impegni internazionali dell’Italia, degli appelli dello stesso Capo dello Stato. L’indietro tutta sul nucleare non è fatto per convinzione, ma per mero tornaconto, tanto che lo stesso Tremonti, nuclearista convinto fino a ieri, pochi minuti prima della diffusione della notizia del stop alla costruzione delle centrali, intervenendo al Parlamento di Bruxelles è arrivato a dire che: “quanto avvenuto a Fukushima assume una dimensione assai rilevante in cifra storica e necessita di una riflessione economica e non solo. Un piano per le energie alternative rinnovabili da mettere subito in campo potrebbe avere «un finanziamento con Eurobond”. Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, rivendica come una vittoria dell’opposizione la decisione del governo di rinunciare alla costruzione delle centrali nucleari. “Il governo con ogni evidenza scappa dalle sue stesse decisioni»” ha detto il leader dei democratici. Bersani ha preannunciato che mercoledì presenterà un’interrogazione al governo sulle energie rinnovabili. Secondo i Verdi, però, il governo non ha cambiato idea sul nucleare. “Lo stop non è per convinzione, ma per paura e necessità: paura di perdere le elezioni amministrative e di venire travolto dal referendum del 12 e 13 giugno che avrebbero portato anche alla completa abrogazione della legge sul legittimo impedimento”, ha dichiarato il presidente nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli e noi siamo d’accordo con lui. Come scrive Il Corriere della Sera, i timori degli antinuclearisti nascono dal testo dello stesso emendamento governativo. L’emendamento, infatti, dopo aver definito nel dettaglio i vari punti da abrogare del testo del governo sulla moratoria nucleare per un anno, riafferma che “entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore della legge il Consiglio dei ministri adotta la strategia energetica nazionale nella definizione della quale il Consiglio dei ministri tiene conto delle valutazioni effettuate a livello di Unione Europea e a livello internazionale in materia di scenari energetici e ambientali”. Si sposta sempre di un anno la valutazione alla luce anche degli stress test che fra breve saranno effettuati in Europa della praticabilità del ricorso a varie fonti energetiche. “La procedura viene semplicemente sospesa sine die, in attesa forse di tempi migliori e sicuramente dopo avere aggirato l’ostacolo del referendum”, dicono i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante. “Quella del governo non è altro che una legge truffa, ma considerando che tutti i maggior Paesi si avviano a uscire dall’energia atomica, questo trucchetto è il definitivo harakiri dei nuclearisti nostrani”. I sondaggi sono sempre stati importanti per il Pdl ed ora, con la caduta libera del premier, lo sono ancora di più. Infatti, se fino a ieri il Cav., un  uomo con così  tanto potere, politico, economico, mediatico, che poteva anche dire che la terra è quadrata, trovando  qualcuno capace di sforzarsi,  prendere in mano un righello, con tanto di plastico terrestre, per confermare le sue poco avvedute parole; oggi deve stare davvero molto più attento. Come nota Net1News, il Cavaliere non è mai stato così giù nel gradimento degli italiani. A dargli fiducia è solo il 31% degli intervistati, mentre il 58% esprime poca o nessuna fiducia nei confronti dell’operato del Premier. Il restante 11% non esprime opinione. La discesa del Cavaliere è costante oramai da 2 anni, ma da inizio anno il suo gradimento è crollato di 9 punti percentuali, addirittura di 25 se si vanno a vedere i risultati dello stesso sondaggio fatto nel 2009. Non si salva nemmeno il Governo con un calo di fiducia del 3%: ora gli intervistati che non hanno nessuna o poca fiducia nell’operato del Governo sono il 62%; aumentano anche gli indecisi al 15%. A far riflettere dovrebbe essere anche il giudizio sostanzialmente negativo che i dati del sondaggio attribuisce ad ogni singolo ministro, tutti in calo,  con Frattini inabissato addirittura al 20% di fiduciosi. Meglio allora mettere in cantina (per ora) il nucleare ed affossare un povero cristo malaccorto come Lassini, naturalmente in attesa di tempi migliori.

 Carlo Di Stanislao

Una risposta a “I sondaggi prima di tutto”

  1. CHI SI FIDA DEL GOVERNO RUBY? TRA UN ANNO I FURBI, I MENZOGNERI, PUTTANIERI ED ESCORT RIPROPORRANNO LA LEGGE IN TOTO E ALLORA NON CI SARA’ PIU’ NULLA DA FARE, POICHE’ L’ITALIANO MEDIO HA LA MEMORIA CORTA E FUKUSHIMA SARA’ UN LONTANO INCUBO MAI SUCCESSO. Ma chi si fida piu’ di chi fa i decreti interpretativi sulla presentazione delle firme, di chi dice 78 bugie in un quarto d’ora. FRA UN ANNO CI SARA’ IL DECRETO INTERPRETATIVO SULL’EMENDAMENTO ODIERNO E CI METTERANNO LE CENTRALI DENTRO CASA. La maggioranza non ha fatto alcun dietro front sulle centrali atomiche, al contrario di ciò che vogliono far intendere le 6 TV di Berlusklaun. Il governo ha deciso di scippare il referendum sul nucleare agli italiani, cancellando il diritto democratico agli elettori di esprimersi con il loro voto per fermare il programma nucleare del centrodestra. Tra l’altro non basta cambiare un articolo di una legge per fermare il quesito referendario, ma bisogna gettare nel water tutta la legge. Nemmeno le più terribili dittature assassine sud amerikane sono arrivate a tanto. I MORTI LI VEDREMO FRA QUALCHE DECENNIO E PARECCHI ANCHE. L’ITALIA POTRA’ GOVERNARE L’IMPORTAZIONE DI BANANE MA NON DI URANIO.
    http://alessiodibenedetto.jimdo.com/novita-2010/

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