Week-end: dalle Madonne rinascimentali all’arte anni ’60

Le meravigliose Madonne rinascimentali e l’arte italiana degli ‘irripetibili’ anni ’60 sono le mostre di maggior rilievo del week end che vede anche l’apertura, a Firenze, di una rassegna dedicata alla scultura di Bartolomeo Ammannati. ROMA – E’ dedicata alle Madonne rinascimentali e all’intervento di Arpai per la conservazione del patrimonio artistico italiano, la mostra […]

Le meravigliose Madonne rinascimentali e l’arte italiana degli ‘irripetibili’ anni ’60 sono le mostre di maggior rilievo del week end che vede anche l’apertura, a Firenze, di una rassegna dedicata alla scultura di Bartolomeo Ammannati. ROMA – E’ dedicata alle Madonne rinascimentali e all’intervento di Arpai per la conservazione del patrimonio artistico italiano, la mostra allestita al Quirinale fino al 19 giugno. Selezionati otto capolavori che hanno avuto nei secoli il ruolo di modello. A partire dalla Madonna con il Bambino del Vescovado di Fiesole, una preziosa statua in terracotta policroma dei primi anni del ‘400, prototipo di una vasta serie di manufatti che nel XV secolo venivano richiesti alla bottega di un maestro famoso, destinati a un committente d’eccezione. La statua, scoperta per caso durante un sopralluogo nel Palazzo vescovile di Fiesole, è stata riportata alla sua forma originale grazie al restauro dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze finanziato da Arpai. L’opera, che è stata attribuita a Filippo Brunelleschi, è in mostra insieme al modello di Lorenzo Ghiberti, conservato al Bargello di Firenze e a quelli di Palazzo Davanzati (Firenze), della Chiesa di San Cristoforo a Siena, due di proprietà di collezionisti privati in Toscana, nonché due capolavori del Sansovino. FIRENZE – E’ la prima mostra monografica dedicata a Bartolomeo Ammannati, nel V centenario della sua nascita, quella che si è aperta al Bargello, dove è custodita buona parte delle sue opere scultoree. Intitolata ‘L’acqua, la pietra, il fuoco. Bartolomeo Ammannati Scultoré, l’importante esposizione ha tra le suggestioni le tre importantissime Fontane, che l’Ammannati realizzò su commissione del duca Cosimo I, tra cui il celeberrimo Biancone a Piazza della Signoria. Altre opere scultoree dell’Ammannati (quali la celebre Leda e il Cigno, ilMonumento Nari, il Genio Mediceo, il Marte gradivo, la Venere del Prado), oltre a disegni, progetti, documenti, completano l’esposizione. ROMA – Dai monocromi al Nouveau Realisme alla Pop Art, l’arte italiana degli anni ’60 rivive in una grande mostra allestita alla Fondazione Museo del Corso. Riunite circa 170 opere, provenienti da collezioni pubbliche e private, per far rivivere una stagione di straordinario fermento creativo, che coinvolse, con lo stesso peso eppure in modo differente, le due capitali: Milano e Roma. Intitolata Gli irripetibili anni ’60. Un dialogo tra Milano e Roma, la rassegna vuole riproporre quel momento di inclusività e di scambi, che diede vita a un’espressività artistica lunga e diffusa, una vera e propria esplosione culturale che riuscì a contagiare i più svariati ambiti della società. Si parte dalle suggestioni del monocromo, con una serie dei Concetti spaziali di Fontana, affiancati agli Achrome di Piero Manzoni, ma anche il blu totale di Yves Klein. Si prosegue con i capolavori di Mimmo Rotella, che danno il via alla Pop art nazionale, seguiti dalle palme di Mario Schifano, Tano Festa, Giosetta Fioroni. Ecco la nuova scultura, alle opere di Cesar o Man Rey, mentre la ricerca sui materiali è testimoniata da lavori di Novelli, Mattiacci, Kounellis, Dorazio.

Nicoletta Castagni

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