“L’inquinamento continua a preoccupare” e l’allarme riguarda soprattutto “le grandi città dell’area padana”. Questa è la fotografia sullo stato della qualità dell’aria in Italia scattata dall’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) contenuta nell’annuario dei dati ambientali – edizione 2010, presentato oggi a Roma. Secondo il rapporto dell’istituto a far temere in Italia è anche il rischio del dissesto idrogeologico: sono 5708, pari al 70,5% del totale, i comuni interessati da cedimenti e smottamenti. Di questi quasi 3000 sono classificati con un livello di intenzione molto alto, e oltre 1700 con un livello elevato.
Per quanto riguarda l’inquinamento secondo l’Ispra a colpire “la nostra salute sono soprattutto le polveri sottili (PM10 e PM2,5), l’ ozono e il biossido di azoto tutte oggetto di attenzione da parte degli amministratori locali”. In Italia – si legge nello studio dell’Ispra – “il 45% delle stazione di monitoraggio di PM10 ha superato il valore limite giornaliero”. Sulle PM2,5, che sono quelle più pericolose per il sistema respiratorio, non si hanno al momento dati sull’intero territorio nazionale. “Gli indicatori adoperati – osserva il presidente dell’Ispra, Bernardo De Bernardini – permettono di verificare l’efficacia dell’interventi adottati ed evidenziano le potenziali situazioni critiche. Nell’annuario – conclude – è inoltre presente una forte condivisione e uno spirito per la ricerca in linea con le sfide che ci impone l’Europa”.
Lascia un commento