Al via il Forum della società civile italiana sull’Hiv/Aids

A trent’anni dalla pubblicazione del primo studio relativo alla patologia infettiva che provoca un deficit del sistema immunitario (Hiv/Aids), ieri le associazioni italiane hanno costituito il Forum della società civile italiana sull’Hiv/Aids, per rilanciare le priorità della lotta contro l’infezione, con particolare attenzione al nostro Paese, sia sul piano nazionale che su quello internazionale. Il […]

A trent’anni dalla pubblicazione del primo studio relativo alla patologia infettiva che provoca un deficit del sistema immunitario (Hiv/Aids), ieri le associazioni italiane hanno costituito il Forum della società civile italiana sull’Hiv/Aids, per rilanciare le priorità della lotta contro l’infezione, con particolare attenzione al nostro Paese, sia sul piano nazionale che su quello internazionale. Il Forum ha dato vita a un sito web (www.forumhivaids.it) che raccoglie comunicati, documenti nazionali e internazionali e altri materiali utili alla comprensione della storia e dell’attualità della lotta a Hiv e Aids e tutte le informazioni relative al convegno. Il Forum si rivolge a tutte le persone, organizzazioni, network che considerano la lotta contro l’HIV ancora una priorità nazionale e internazionale, e ai media.

Il Forum è promosso da Actionaid, ANLAIDS, Arcigay, Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, Comitato per i Diritti Civili delle Prostitute, Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza, Gruppo Abele, LILA, Nadir, NPS Italia Onlus, Osservatorio Italiano sull’Azione Globale contro l’AIDS, Movimento Identità Transessuale, Villa Maraini.

Le associazioni promotrici del Forum hanno sottoscritto la Zero Draft, ovvero il documento che le organizzazioni internazionali della società civile porteranno a New York al Meeting di Alto Livello dell’Onu in materia di Hiv/Aids in calendario dall’8 al 10 giugno. Lo scorso aprile oltre 400 attivisti di varie associazioni si sono riuniti a New York per un incontro di un giorno con i membri dell’ONU sui progressi verso il raggiungimento all’Accesso Globale a trattamento, prevenzione, cura e sostegno per le persone che vivono con l’HIV. Questa audizione è servita a tutti gli Stati membri dell’ONU per iniziare la stesura di un nuovo documento sull’HIV, che dovrà essere adottato dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il prossimo 8 giugno.

In vista del Meeting di Alto Livello dell’Onu, il Gruppo di riferimento alle Nazioni Unite su Hiv e consumatori di droghe iniettive ha emanato una dichiarazione (in .pdf) in cui chiede agli Stati membri di focalizzare l’attenzione sulla trasmissione dell’Hiv tra le persone che si iniettano sostanze. La dichiarazione presenta otto priorità per gli Stati membri nelle negoziazioni sul documento finale della Assemblea generale di giugno. “La riduzione del danno non è una questione di retorica né di politica. È basata sull’evidenza e quando viene applicata in larga scala, riduce la trasmissione dell’Hiv tra le persone che si iniettano droghe” – ha affermato Bronwyn Myers, della segreteria del Gruppo di riferimento e specialista al Medical Research Council.

Il Forum della società civile italiana critica la decisione del governo Berlusconi di affidare le politiche di prevenzione di lotta contro Hiv/Aids al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla Droga e alla Famiglia, Carlo Giovanardi invece che al ministero della Salute che nel resto del mondo è il vero regista delle politiche di lotta all’Aids sia sul piano nazionale che internazionale. “Le regole per il Meetinh dell’Onu le detta infatti il Dipartimento Politiche Antidroga che fa capo alla Presidenza del Consiglio, come chiaramente emerso nell’incontro preparatorio al Meeting che si è svolto la scorsa settimana presso il Ministero degli Affari esteri” – riporta una nota del Forum italiano. “Come già denunciato dalle associazioni italiane, l’unica (l’unica!) proposta avanzata in sede Onu da parte del Governo italiano è la cancellazione della dicitura “riduzione del danno” dal documento su Hiv/Aids che verrà licenziato dal Meeting Onu e che dovrà essere adottato dagli Stati membri. Una proposta sostenuta solamente, oltre che dall’Italia, da Vaticano, Russia e Iran. Alla quale va ora aggiunta la richiesta di cancellazione della dicitura che fa riferimento dei programmi con terapie sostitutive per gli oppiacei (per esempio metadone e buprenorfina), come risulta da documenti ufficiali”.

“Ora – continua la nota del Forum – il veto italiano alla definizione di riduzione del danno rischia di minare l’intervento globale contro la diffusione dell’Hiv come descritto e promosso dalle maggiori agenzie sanitarie; in molti Paesi i pochi interventi sanitari rivolti ai consumatori di sostanze sono fondati proprio sull’appoggio delle agenzie internazionali”. Le associazioni sottolineano inoltre l’inopportunità della battaglia governativa di retroguardia anche alla luce della ormai consolidata incapacità o assenza dell’Italia nel far fronte a vecchie e nuove emergenze in tema di Hiv/Aids. Le associazioni chiedono al governo italiano di rivedere la propria posizione e di sospendere la richiesta di stralcio della definizione “riduzione del danno” dal documento che verrà presentato in sede ONU. Chiedono inoltre che siano rispettate le funzioni delle persone incaricate sia in Italia che nelle sedi internazionali di occuparsi di lotta contro l’Hiv/Aids, evitando dirigismi che finiscono col mutilare le normali attività di consultazione e lobbing con i corrispettivi esteri. Chiedono poi di conoscere al più presto come sarà composta la delegazione di New York e se sia stata prevista, e in quale forma, la presenza del mondo delle associazioni così come raccomandato dalle stesse Nazioni Unite.

Nel mondo 33,3 milioni di persone vivono attualmente con l’HIV, e almeno 9,3 milioni di persone oggi hanno urgente bisogno di essere curate ma non hanno accesso alla terapia antiretrovirale (ART), e che nel solo 2009, 2.2 milioni di adulti sono stati contagiati dal virus dell’HIV. Alla luce di questo, i sostenitori chiedono urgentemente un rinnovato impegno degli Stati membri per raggiungere gli obiettivi di accesso universale entro il 2015. Durante l’udienza, gli addetti di tutte le associazioni presenti hanno sottolineato che, nel perseguire gli obiettivi dell’accesso universale, la comunità internazionale deve dare priorità alla sanità pubblica anziché alla politica. Hanno inoltre esortato gli Stati membri a rendere disponibili ai propri cittadini tutti gli strumenti necessari basati sull’evidenza per la prevenzione, la cura, il trattamento dell’HIV e al sostegno di tecnologie e strumenti – indipendentemente da eventuali obiezioni basate su morale, aspetti giuridici o motivi politici – come impegno per il diritto umano alla salute.

Forum della società civile italiana sull’Hiv/Aids sta organizzando un convegno nazionale che si terrà il prossimo 12 luglio a Roma, presso l’Istituto Superiore di Sanità. In preparazione del convegno, il Forum propone a tutta la società civile italiana (che lo discute in una mailing list) un documento, chiamato Dichiarazione di Roma, al quale si raccoglieranno le sottoscrizioni in occasione del convegno del 12 luglio; la Dichiarazione di Roma contiene le indicazioni che la società civile ritiene urgente perseguire perché la lotta all’Hiv/Aids in Italia giunga ad una svolta efficace. [GB-Unimondo]

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