“La proroga dei termini per le case ‘E’ è possibile”. Lo ha detto il commissario per la ricostruzione, Gianni Chiodi, intervenendo a margine di un evento all’Aquila sulla questione posta dagli ordini professionali di posticipare il termine di scadenza per le richieste di contributo degli edifici totalmente inagibili, fissata al 30 giugno prossimo. Due, però, le condizioni poste da Chiodi: “innanzitutto tempi brevi nella lavorazione delle pratiche da parte di Fintecna, Cineas e Reluis, stiamo limando le ultime questioni per affinare un meccanismo che permetta di non superare un certo tempo, dopo il quale comunque l’istruttoria verrà chiusa in maniera drastica”. Poi, seconda condizione, “l’istituzione di un rapporto trasparente tra gli ordini professionali e la pubblica amministrazione attraverso il censimento di tutte le pratiche che hanno in carico”. “Una volta individuato il tempo di proroga necessario – ha concluso Chiodi – stabiliremo anche la possibilità di decurtazioni dei compensi nel caso in cui i tempi non dovessero essere rispettati. Questo perché non mi sembra giusto che siano i cittadini a doverne rispondere”. In riferimento al difficile rapporto con gli ordini professionali nel recupero delle case private, Chiodi ha sottolineato che l’appalto per la ristrutturazione della prima palazzina di proprietà dell’Ater dell’Aquila, quindi pubblica, é stato assegnato con un ribasso del 32%, “per gli ordini non bastano i fondi”.
Terremoto, Chiodi: possibile proroga per case ‘E ma solo a certe condizioni
“La proroga dei termini per le case ‘E’ è possibile”. Lo ha detto il commissario per la ricostruzione, Gianni Chiodi, intervenendo a margine di un evento all’Aquila sulla questione posta dagli ordini professionali di posticipare il termine di scadenza per le richieste di contributo degli edifici totalmente inagibili, fissata al 30 giugno prossimo. Due, però, […]
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