Blocco sostanziale delle ganasce e riscossione non più affidata a Equitalia: i sindaci guardano con preoccupazione alla riforma della riscossione locale, scritta in uno degli emendamenti dei relatori al Dl sviluppo su cui il Parlamento si pronuncerà domani, dopo aver ottenuto la scorsa settimana il primo via libera del governo. A renderne conto è il Sole24Ore, che individua innanzitutto i termini quantitativi del problema: nei bilanci dei Comuni ogni anno vengono iscritti 20,7 miliardi di euro di tributi, 1,4 miliardi di multe e 1,8 miliardi di altre tariffe, per un totale di 23,9 miliardi.
La cifra a rischio equivale a circa 8 miliardi, che corrispondono alle entrate non riscosse nell’anno in cui vengono richieste, e per le quali si devono attivare le procedure di riscossione.
Con il cambio di regole previsto nell’emendamento, però, gli incassi finali potrebbero ridursi di molto.
Innanzitutto perché è previsto che anche per i tributi locali non si possano attivare le ganasce se il debito del contribuente non raggiunge i 2 mila euro. Quando il creditore è il Comune, però, questa cifra si raggiunge raramente. E così, con l’addio sostanziale alle ganasce, i sindaci potranno ricorrere solo al pignoramento presso terzi (complicato, e inattivabile per i lavoratori autonomi), oppure agli ‘inviti’ al pagamento, che secondo le nuove regole potranno ripetersi solo a sei mesi di distanza dal precedente.
L’ulteriore problema posto ai sindaci dall’emendamento sulla riscossione riguarda poi gli istituti che saranno chiamati al recupero dei pagamenti non effettuati. La maggior parte dei sindaci si erano fino a oggi rivolti a Equitalia, ma l’emendamento prevede che dal prossimo 1 gennaio questo non sarà più possibile. I Comuni potranno perciò riportare l’attività al proprio interno, oppure affidarla con gara a società “interamente pubbliche”. Manca una disciplina transitoria, ma soprattutto nei Comuni non ci sono professionalità in grado di assolvere a questo compito (e c’è anche il blocco del turn over). Per la gara, infine, i tempi potrebbero essere troppo stretti, e i candidati molto scarsi. (mv)
ma chi se nefrega dei problemi dei sindaci quando i propri cittadini sono dei veri e propri schiavi da quell’ente di riscossioni.Che si diano una mossa invece e andassero anche loro a guadagnarsi lo stipendio,andassero a prendere i soldi alle banche che li portano all’esetero
ma chi se nefrega dei problemi dei sindaci quando i propri cittadini sono dei veri e propri schiavi da quell’ente di riscossioni.Che si diano una mossa invece e andassero anche loro a guadagnarsi lo stipendio,andassero a prendere i soldi alle banche che li portano all’esetero