La follia della guerra in 90 fotogrammi

Martedì 28 giugno 2011 si inaugura alla Maison Européenne de la Photographie di Parigi la grande mostra Ombre di guerra: 90 grandi icone della fotografia per offrire al pubblico una meditazione ragionata sul significato e il potere simbolico delle immagini. Un percorso visivo doloroso, capace però di stimolare reazioni e richiamare l’attenzione sulla follia della […]

Martedì 28 giugno 2011 si inaugura alla Maison Européenne de la Photographie di Parigi la grande mostra Ombre di guerra: 90 grandi icone della fotografia per offrire al pubblico una meditazione ragionata sul significato e il potere simbolico delle immagini. Un percorso visivo doloroso, capace però di stimolare reazioni e richiamare l’attenzione sulla follia della guerra. La mostra resterà aperta fino al 25 settembre.
La mostra, presentata per la prima volta a Milano (novembre 2009) alla Rotonda della Besana, è a cura di Alessandra Mauro e Denis Curti per Contrasto ed è proposta dalla Fondazione Veronesi in collaborazione con la Maison Européenne de la Photographie nell’ambito delle iniziative legate alla terza Conferenza internazionale Science for Peace (Milano, 19-20 novembre 2011).
Il soldato che stringe il fucile, traumatizzato dalle bombe in Vietnam, nello scatto di Don McCullin; la veglia funebre in Kosovo di Merillon; la bandiera americana piantata su Iwo Jima nella Seconda Guerra Mondiale; il miliziano ripreso da Robert Capa colpito a morte nella guerra civile spagnola, le fosse comuni della Bosnia nelle foto di Gilles Press, la guerra nel Libano di Paolo Pellegrin. Sono solo alcune delle immagini che, vere icone del nostro tempo, raccontano una dopo l’altra le guerre più recenti, dalla Spagna del 1936 al Libano del 2006: settanta anni di storia della iconografia del dolore. Novanta grandi immagini di altrettanti famosi fotografi; ognuna è una proposta per meditare sul senso della nostra tradizione visiva e sociale. Sul significato e la follia di una pratica insensata e dolorosa come è la guerra.
Queste fotografie vogliono essere un invito alla riflessione e poi al dibattito su come dire basta alla violenza. Per questo la mostra fa parte delle iniziative promosse da Science for Peace, il progetto che ho voluto creare per promuovere la cultura della non violenza e della tolleranza” afferma il Prof. Umberto Veronesi.
Durante la serata d’Inaugurazione sarà ricordato con una menzione speciale il fotografo Tim Hetherington, caduto il  20 aprile 2011 in missione a Misurata (Libia). La mostra resterà aperta fino al 25 settembre.

Foto: © Henri Bureau/Sygma
L’incendio dei pozzi petroliferi. Abadan, Iran, 1980

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