Calcio: slitta riforma campionati, scudetto 2006 a svolta

La riforma dei campionati può ancora attendere, mentre sono ore decisive per capire cosa avrà deciso Palazzi circa lo scudetto del 2006. La Federcalcio non va in vacanza perché tra ripescaggi, inchieste in corso, audizioni sul Calcioscommesse al via dalla prossima settimana, in pochi giorni via Allegri fa l’en plein di riunioni: dopo la tappa […]

La riforma dei campionati può ancora attendere, mentre sono ore decisive per capire cosa avrà deciso Palazzi circa lo scudetto del 2006. La Federcalcio non va in vacanza perché tra ripescaggi, inchieste in corso, audizioni sul Calcioscommesse al via dalla prossima settimana, in pochi giorni via Allegri fa l’en plein di riunioni: dopo la tappa odierna nuovo appuntamento il 5 luglio (si parlerà di vivai e anche del secondo extracomunitario) e poi ancora il 18, data in cui si metterà la parola fine alla querelle sul titolo assegnato all’Inter in piena Calciopoli, dall’allora commissario straordinario Guido Rossi e sul quale pesa il secondo filone di inchiesta della procura di Napoli e l’esposto della Juventus contro la Figc. “Palazzi (il procuratore federale ndr) ha detto di essere in grado di dare gli esiti dell’indagine – ha detto il presidente Giancarlo Abete – la conclusione dell’attività del procuratore sulle indagini del processo di Napoli sarà a cavallo del 30 giugno”. Due le strade: il deferimento dei soggetti coinvolti o l’archiviazione, che a sua volta può avere due forme. Perché non sussiste la fattispecie di ‘reato’ o perché è scattata la prescrizione. In questo caso, seppure ci fossero gli estremi per le sanzioni, Stefano Palazzi avrebbe le mani legate: il caso diventerebbe però un affare politico e con le motivazioni alla mano sarebbe chiamato lo stesso Abete e il Consiglio a decidere il destinatario di quello scudetto, o magari non assegnarlo a nessuno. “Abbiamo il dovere di rispettare le normative esistenti”, ha aggiunto Abete. Nulla di fatto, o quasi, sulla riforma dei campionati: è stato approvato il testo della norma transitoria che rimanda a entro il 31 luglio le modifiche dell’ordinamento. Questo perché solo il 18 luglio si avrà il quadro delle squadre in grado di iscriversi: se saranno 90 (altamente improbabile) significa che la crisi non si è fatta sentire, e comunque si va verso un tetto di 76. “Se non si arriva al numero si fa con un format minore – spiega il presidente Figc – non vengono recuperati club facendogli fare il doppio salto: insomma se le squadre che si iscrivono sono meno di 76 copriamo con chi ha titolo altrimenti stiamo sotto quella cifra”. “Era logico rinviare, come si fa a parlare di riforme senza sapere quante saranno le squadre che riusciranno ad iscriversi – ha detto il presidente della Lega Pro, Mario Macalli che ha presieduto la commissione – Noi le vogliamo fare, ma forse c’é qualcuno che non le vuole. Partiamo da un massimo di 90 squadre, per la Lega Pro, ad un minimo di 76. Le aziende vanno ristrutturate al momento giusto, ma non mi sembra che le forze sindacali siano sulla nostra stessa lunghezza d’onda. La riforma si dovrà fare, ma stamattina non hanno dato un bel segnale”. Abete ha anche spiegato che è stato rimosso il vincolo sul divieto per i club professionistici di avere partecipazioni di controllo su altri club, ma questo vale solo per quelli professionistici che volessero acquisire società di D. Per i ripescaggi della stagione 2011-12 il termine e il 29 luglio alle ore 19. E0 stata inoltre ratificata la nomina di Carlo Tavecchio a commissario straordinario della divisione calcio femminile, rimasta orfana del presidente, dimissionario, Giancarlo Padovan. Giovedì, sempre in Figc, nuovo appuntamento con gli arbitri per presentare gli organici della prossima stagione: con Roberto Rosetti che lascia l’Italia per andare a dirigere i fischietti in Russia, resta da assegnare il posto del designatore di B (ruolo svolto quest’anno proprio dall’ex direttore di gara piemontese). Il più papabile appare Stefano Farina.

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