La pesca eccessiva mette a rischio sia i pesci che i pescatori

 Pesci e pescatori, entrambe le “specie” sono a rischio. E’ la fotografia  evidenziata dallo speciale “Anno zero” andato in onda ieri sera su  Rai 2 dal titolo “Chi ha assassinato i nostri mari?” per il quale il WWF si complimenta con la rete RAI e gli autori. Quello di ieri è un giornalismo di inchiesta […]

 Pesci e pescatori, entrambe le “specie” sono a rischio. E’ la fotografia  evidenziata dallo speciale “Anno zero” andato in onda ieri sera su  Rai 2 dal titolo “Chi ha assassinato i nostri mari?” per il quale il WWF si complimenta con la rete RAI e gli autori.

Quello di ieri è un giornalismo di inchiesta puntale, approfondito e documentato che in prima serata ha ripercorso i problemi più evidenti del mare, un ambiente che da anni  soffre di uno sforzo di pesca eccessivo e che ha impoverito talmente i  fondali tanto che a farne le spese sono soprattutto le comunità stesse di  pescatori.

Non ultimo il meccanismo dei sussidi perversi, che elargiti per anni dalla comunità europea, hanno alimentato negli anni una pesca eccessiva, facendo  sviluppare imbarcazioni dalla potenza superiore a quanto il mare potesse  sostenere, giganti del mare che per decenni hanno solcato e raschiato  letteralmente il fondo: ora la crisi è evidente e tutti ne stanno patendo il  dramma. Come dichiarato nel documentario, perdendo la qualità e la ricchezza del nostro Mediterraneo siamo costretti ad importare più del 50% del nostro pescato e ad escogitare trucchi e trucchetti (tra l’altro velenosi) per far apparire fresco un pesce che arriva da migliaia di chilometri di distanza.

  “Nelle prossime settimane la Commissione europea pubblicherà la sua proposta  di riforma sulla pesca, un documento che dovrà poi essere approvato entro il  prossimo anno – ha dichiarato Marco Costantini, responsabile Programma Mare del WWF – Ci auguriamo che, alla luce di quanto anche evidenziato nel  reportage Rai, e documentato nella campagna WWF ‘Mediterraneo doc’ in corso in questi mesi, si possa giungere ad una soluzione capace di allentare la  morsa della pesca insostenibile e trovare soluzioni alternative per le  economie locali, perché i primi ad essere colpiti dalla crisi dei nostri mari  sono per primi i pescatori stessi.”

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