Una media di 460 euro all’anno in più per ogni famiglia veneziana. È questa la stima degli aumenti medi (da un minimo di 350 a un massimo di 570 euro) che si abbatteranno sui bilanci famigliari secondo l’Adico Associazione Difesa Consumatori, che dopo il via libera della Provincia di Venezia al rincaro sull’addizionale sull’Rc auto ha messo in fila i tanti aumenti locali e nazionali con cui i consumatori veneziani hanno già dovuto iniziare a confrontarsi: Tia, Irpef comunale, caro benzina. Senza contare i rincari sui biglietti di bus e treno e gli effetti della manovra fiscale al vaglio del Governo.
«La decisione di Ca’ Corner arriva come un’ulteriore scure sui portafogli dei consumatori, e il fatto che aumenti analoghi siano stati previsti un po’ ovunque non diminuisce la drammaticità della situazione e la responsabilità delle pubbliche amministrazioni – commenta il presidente dell’Adico Carlo Garofolini – tanto più che l’aumento dell’Rc auto colpirà indifferentemente tutte le fasce di automobilisti senza tenere conto delle situazioni di difficoltà e che è mancata una condivisione dal basso con cittadini e associazioni. A questo punto consigliamo di valutare attentamente prima di acquistare una vettura perché, tra rate, bollo, carburante e assicurazione sono sempre di più le persone che non riescono a mantenerla: in questo senso le pratiche di car sharing e car pooling possono essere una valida alternativa e speriamo si diffondano sempre di più. Ma resta intollerabile che si continui a mettere mano alle tasche ormai vuote dei cittadini, e chi lavora onestamente ormai non sa più a che santo rivolgersi».
Nel dettaglio, secondo l’Adico, la neo introdotta addizionale comunale Irpef costerà tra gli 80 e i 200 euro all’anno a famiglia, gli aumenti della tassa sui rifiuti tra i 65 e i 90 euro all’anno a famiglia, il rincaro provinciale sull’Rc auto peserà per 55-70 euro sempre per una famiglia con due auto, una di media e l’altra di piccola cilindrata. In più i nuovi aumenti previsti dal Governo sulla benzina eroderanno altri 150-210 euro all’anno considerando un nucleo con due auto: si tratta di 4 centesimi in più di accisa al litro per l’emergenza immigrazione e di altri 0,2 centesimi per finanziare il Fus: «E senza considerare che la speculazione sul prezzo dei carburanti alla pompa non accenna a diminuire, visto che il costo al litro è rimasto pressoché ai massimi storici nonostante il valore di un barile si sia attestato a 90 dollari – aggiunge il presidente dell’Adico Garofolini – per i consumatori la crisi non è certo finita, anzi, la situazione è sempre peggiore perché tutto si scarica sulle loro spalle e sui loro portafogli da cui, sinceramente, non sappiamo più cosa sia possibile tirar fuori».
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