“Scudetto 2006? Domandatelo al consiglio federale, certo è che devono toglierlo all’Inter. E’ inutile che Moratti si nasconda dietro la morte di Facchetti, cosa che ovviamente come uomo mi è dispiaciuta molto, ma le voci non si cancellano. Se fossi nei panni del presidente dell’Inter, farei buon viso a cattivo gioco e lo ridarei indietro”: queste le parole di Luciano Moggi al suo ingresso al Parco dei Principi di Roma, dove nel pomeriggio si svolgerà il secondo grado del processo per la radiazione dell’ex direttore generale della Juventus. “Tra l’altro – ha aggiunto – mi pare che manchi anche la delibera di assegnazione di quel titolo: c’é solo un comunicato stampa, quindi per me quello scudetto è ancora della Juve”.
A proposito della sua radiazione, decisa dalla Commissione disciplinare lo scorso 15 giugno, Moggi si e’ detto fiducioso. “Sono sempre fiducioso – ha ammesso – gli ultimi sviluppi devono far azionare il buon senso. Dire, che io ero il capo del calcio è una follia. A spiegare che non era così e che non ero io a fare queste cose è stato lo stesso Palazzi con la sua memoria di lunedì scorso. Il procuratore ha fatto una cosa giusta. Era un andazzo generale, ma nessuno faceva cose fuori posto, si tirava soltanto l’acqua al proprio mulino. Ma credo che nessuno abbia commesso illeciti. Certo è stato un processo sostanzialmente indirizzato, perché in realtà ci stavano dentro non solo l’Inter, ma tutte le società di A”. Processi? “Io vado avanti fino a Strasburgo”.
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