Sarà Udinese-Juventus il primo big match del campionato 2011-’12. Milan-Inter, addirittura alla diciottesima e penultima, si candida fin d’ora ad essere la partita dello scudetto. “Potrebbe essere decisiva”, ammette (e spera) Braida – mentre Paolillo considera che il derby di Milano “non è stato mai così lontano dall’inizio e vicino alla fine”. Per il resto il computer, al quale sono state imposte pochissime regole, mette in salita soprattutto l’inizio dei campioni d’Italia del Milan col debutto in trasferta a Cagliari, prima di ricevere la Lazio, andare a Napoli e ospitare l’Udinese a San Siro.
L’Atalanta – che tutti prevedono ci sarà, magari con qualche penalizzazione, dopo il deferimento per le scommesse – parte in casa col Cesena. Inter-Roma è alla terza. Il primo derby sarà Lazio-Roma, alla settima giornata, il 16 ottobre, mentre la partita più attesa e rovente – il derby d’Italia tra Inter e Juventus – è in programma alla decima, il 30 ottobre. Ritorno al nuovo stadio bianconero il 25 marzo. Le giornate più intense sono la terza, con Inter-Roma e Napoli-Milan; altri incroci alla sesta giornata, il 2 ottobre, con Juve-Milan e Inter-Napoli.
Eccola la nuova serie A. A dire il vero assai simile alla vecchia. Il calendario è nato questa sera a Milano non senza polemiche di stretta attualità, ma anche strascichi di veleni del passato e pendenze che il mondo del calcio deve fare di tutto eliminare prima del fischio d’inizio. Se il colpo da cinema, manco a dirlo, è quello fornito dal presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis in diretta tv, che si alza e se ne va perché il suo Napoli – contrariamente a quanto si augurava (e aveva chiesto) – non ha avuto un trattamento ‘di riguardo’ dal mezzo elettronico alla vigilia di un impegno di Champions. Si sono rifiutati di ‘istruire’ la macchina per tutelare le italiane prima e dopo le coppe e lui ha preso cappello.
Le macerie da rimuovere riguardano però i veleni di Calciopoli che non si diradano e la firma da parte della Lega dell’accordo collettivo dei calciatori. Mancano all’appuntamento di gala Moratti e Agnelli (ci sono, seduti a fianco sul palco Paolillo e Marotta). Il computer decide che la prima sfida diretta sul campo è alla decima giornata. Il computer si dà un po’ di tempo per seppellire definitivamente Calciopoli. Il presidente della Lega Maurizio Beretta al quale Abete ha ceduto il ‘cerino’ di pacificare gli animi prova a sostenere che il prossimo campionato “comincerà col clima giusto”. C’é ‘solo’ da convincere Andrea Agnelli e i tifosi juventini che ancora ieri rivendicavano i due scudetti tolti dalla sentenza di sei anni fa che è giusta la prescrizione per l’Inter.
“E’ una discussione che va fatta dalle società e con le società della serie A”, spiega Beretta che però non sa dire quando questa assise potrà tenersi. Ferie o no sarebbe bene ci si provasse prima dal 28 di agosto. Così come prima di allora sarà indispensabile chiudere l’accordo collettivo. Sennò non si parte, ha ribadito seppur con il suo garbo disarmante Damiano Tommasi, leader del sindacato calciatori.
Mauro Cortesi
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