“Il monito lanciato dalle colonne del Financial Times dalla presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, ossia aumentare il tasso di crescita dell’Italia partendo da riforme profonde e condivise, è la via maestra sulla quale si sta muovendo, sin dal suo insediamento, il nostro Esecutivo regionale. L’Abruzzo, insomma, ancora una volta, è apripista nelle buone pratiche. E’ stato così con la stipula dell’Accordo di programma Abruzzo 2015 tra Regione e MiSE. Noi, insomma, anticipando la richiesta del mondo produttivo nazionale alla politica per uno sforzo comune, stiamo già lavorando da tempo al nostro Patto per lo sviluppo”. Così il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, commentando gli articoli di stampa sulle dichiarazioni della leader di Confindustria e sul cosiddetto “manifesto” con cui le parti sociali chiedono al Governo “discontinuità, capace di realizzare un progetto di crescita”. “I media, con molta enfasi – aggiunge Chiodi – hanno dato ampio risalto all’appello di tutto il mondo produttivo per accelerare la linea del rigore tracciata dal governo nazionale con l’ultima manovra, implementandola con un Patto per lo sviluppo che coinvolga maggioranza, opposizione e parti sociali. Un testo sinergico, in breve, che superi le ideologie e punti dritto al rilancio del sistema Paese, soprattutto attraverso le riforme”. “Questo – fa notare il Governatore – in Abruzzo sta già accadendo. Dallo scorso gennaio, con il ‘lancio’ del Patto per lo sviluppo, ma più segnatamente dal 13 aprile, la Regione, i sindacati, il sistema produttivo e il principale partito d’opposizione hanno firmato il documento che ha dato l’avvio alla concertazione, all’analisi di strategie e di prospettive e ad un lavoro di squadra vero e proprio”. “L’intervista della numero uno di Confindustria al prestigioso giornale economico inglese ha fatto da cassa di risonanza all’esigenza – condivisa da imprese, banche e sindacati – di riformare la nostra politica economica per ‘recuperare credibilita’ sui mercatì”. Venti le sigle che hanno aderito all’appello, firmando il “manifesto”. “Le stesse che hanno sottoscritto il Patto per lo sviluppo dell’Abruzzo – dice Chiodi -. Da aprile ad oggi si sono riuniti diversi tavoli di concertazione, si sono insediate la Consulta per lo sviluppo, e l’Unità per le Aree di crisi, i due organismi attuativi del Patto. Da allora – assicura – tutti insieme, in un clima di sereno confronto, stiamo affrontando i temi ‘caldi’ della nostra regione: crisi, deficit sanitario, cassa integrazione, ricostruzione. Ognuno porta le proprie proposte, ognuno ha il diritto e il dovere di dire la sua”. “E’ da sottolineare infine – conclude – come la crescita economica e produttiva del nostro territorio sia ormai un dato di fatto, riconosciutoci unanimemente. Siamo la prima regione nel Mezzogiorno e la seconda in Italia per crescita; al vertice nell’export e nell’occupazione femminile; con un pil tra i più alti. Certo, gli effetti della crisi internazionale non sono ancora completamente superati, ma di certo l’Abruzzo può guardare al domani con più fiducia ed ottimismo”.
Patto per lo sviluppo: Abruzzo, apripista nelle buone pratiche
“Il monito lanciato dalle colonne del Financial Times dalla presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, ossia aumentare il tasso di crescita dell’Italia partendo da riforme profonde e condivise, è la via maestra sulla quale si sta muovendo, sin dal suo insediamento, il nostro Esecutivo regionale. L’Abruzzo, insomma, ancora una volta, è apripista nelle buone pratiche. E’ […]
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