Allo Sferisterio Opera Festival di Macerata l’opera lirica è descritta ai non vedenti. Il servizio, voluto dall’Associazione Arena Sferisterio e realizzato in collaborazione con l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus e con l’Università di Macerata, torna per il terzo anno consecutivo all’arena maceratese rivolto ai non vedenti ed ipovedenti amanti della lirica. L’audio descrizione delle opere, il commento su personaggi, scene e movimenti arrivano in cuffia tramite un sistema di trasmissione senza fili per far calare lo spettatore nella piena atmosfera dello spettacolo. L’audio descrizione delle opere è stata disponibile per la replica del 26 luglio di Un ballo in maschera, mentre per il Rigoletto sarà disponibile per il 6 agosto.
Quello avviato allo Sferisterio di Macerata è uno dei primissimi esperimenti a livello nazionale per abbattere una barriera nell’accesso alla cultura. Si è iniziato nel 2009 con Madama Butterfly e La traviata e numerosi non vedenti e ipovedenti apprezzarono molto il servizio fornito tanto da richiedere il rinnovo del progetto per gli anni a venire. Per le persone con deficit visivo l’iniziativa offre, infatti, una preziosa opportunità d’accesso alla cultura e crea nuove opportunità di interazione sociale e di scambio intellettuale. L’Associazione Arena Sferisterio mette a disposizione dei non vedenti e dei loro accompagnatori un certo numero di posti gratuiti, per usufruire dei quali è necessario prenotarsi presso la sezione provinciale UIC di Macerata.
Gli aspetti tecnici del servizio sono curati dall’Associazione Arena Sferisterio, la preparazione delle audio descrizioni è realizzata dal Corso di Laurea Magistrale in Lingue Moderne per la Comunicazione e Cooperazione Internazionale (LM38) dell’Università di Macerata (Facoltà di Lettere e Filosofia), sotto il coordinamento della professoressa Elena Di Giovanni. I non vedenti e gli ipovedenti che si avvalgono di questo servizio gratuito hanno a disposizione radio auricolari all’ingresso dello Sferisterio, da cui possono ricevere informazioni sulla trama dell’opera e sulla sua messa in scena attraverso la voce di Carla Lugli, doppiatrice di cinema e voce ufficiale del Festival del Cinema di Venezia. I testi delle descrizioni sono curati da Lucia Giachini e sono frutto di un accurato lavoro di studio delle sinossi e della regia, con l’osservazione attenta di come lo spettacolo e la produzione dell’opera nascono e prendono forma, fin dal momento delle prove.
“L’idea dell’audio descrizione nasce dalle mie riflessioni e dalle mie esperienze legate alla ricerca universitaria sulla traduzione audiovisiva – spiega la professoressa Elena Di Giovanni – e dalla costatazione che allo Sferisterio i non vedenti venivano ad assistere alle opere, nonostante evidenti difficoltà di godere pienamente dello spettacolo. Le audio descrizioni sono degli inserti verbali nei momenti di pausa del cantato e della musica, nonché prima dell’inizio di ciascun atto, per rendere espliciti verbalmente tutti quegli elementi visivi che lo spettatore non vedente non può cogliere. Sono descrizioni fornite dal vivo in cuffia attraverso un sistema di ricetrasmissione collegato a una cabina in cui la descrittrice racconta la scena. La ricerca scientifica in questo settore ha reso vivo, all’estero più che in Italia, un interesse per tutte le tecniche che possano rendere gli audiovisivi accessibili ai disabili sensoriali. Lavorando fianco a fianco con validi colleghi in Spagna, in Belgio e in Inghilterra, tre paesi in cui l’audio descrizione è già una realtà, abbiamo riproposto allo Sferisterio le esperienze positive di questi Paesi dando vita al progetto”.
Una iniziativa pilota a livello nazionale, dunque, per Macerata e lo Sferisterio che si estenderà prossimamente anche alla formazione. A settembre si terrà un corso di formazione per audiodescrittori promosso dal Centro Linguistico di Ateneo dell’Università di Macerata, tenuto da Elena Di Giovanni e Lucia Giachini. Una full immersion di tre giorni aperta a tutti i laureati in materie umanistiche che potranno seguire un percorso affascinante, con workshop per entrare nell’opera lirica e poterla raccontare ai non udenti, trasformando in voce ciò che è immagine, regia, scenografia.
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