Grande successo dell’Alta Moda su misura al 34mo Congresso Mondiale dei Maestri Sarti

Un abito su misura è solo a misura d’uomo, recita un antico brocardo assurto a giuramento di fedeltà all’arte sartoriale in Italia e nel mondo. E quale miglior successo l’Alta Moda su misura italiana e internazionale poteva registrare al 34° Congresso Mondiale dei Maestri Sarti che si è svolto a Roma dal 5 al 9 […]

Un abito su misura è solo a misura d’uomo, recita un antico brocardo assurto a giuramento di fedeltà all’arte sartoriale in Italia e nel mondo. E quale miglior successo l’Alta Moda su misura italiana e internazionale poteva registrare al 34° Congresso Mondiale dei Maestri Sarti che si è svolto a Roma dal 5 al 9 di Agosto 2011. La Capitale della Sartoria Mondiale, nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia, ha accolto oltre 300 Maestri Sarti convenuti da tutto il mondo per il loro “Mondiale” che dal 1910 si svolge ogni due anni in diverse città della Terra. Roma in questo anno speciale è stata scelta come il cuore pulsante dell’Alta Sartoria italiana su misura.

Il Comune e la Provincia di Roma hanno compreso l’importanza di questo appuntamento offrendo ai Maestri Sarti tutto il loro sostegno e Patrocinio. Il Comitato Promotore è formato dalla Federazione Mondiale dei Maestri Sarti, dalla CNA Federmoda e dall’Accademia Nazionale dei Sartori. Martedì 9 agosto in Piazza del Campidoglio si è svolta la sfilata conclusiva del 34° Congresso dei Maestri Sarti, con la presentazione ufficiale dei capi di tutti i Paesi partecipanti, che nonostante la grave crisi economica mondiale sono stati ben 22. Dei 27 Paesi aderenti alla Federazione Mondiale dei Maestri Sarti. Un’attenzione particolare è stata dedicata al valoroso popolo giapponese presente con una delegazione di 35 Maestri Sarti intervenuti personalmente nonostante la tragedia dell’11 marzo 2011 (terremoto di Mw= 9.2, decine di migliaia di morti e feriti per il terribile tsunami). Si sono distinte anche le altre nazioni partecipanti: Austria, Belgio, Corea, Danimarca, Equador, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Hong Kong, Indonesia, Inghilterra, Italia, Malesia, Principato di Monaco, Olanda, Portogallo, Svezia, Svizzera, Thailandia, Taiwan. Altri paesi come Grecia, Spagna ed Usa hanno inviato telegrammi di auguri annunciando la propria partecipazione al prossimo 35° Congresso mondiale. Hanno presentato la serata Alessio Viola e Valentina Bendicenti.

Durante la manifestazione si è svolto anche il Concorso “Ago e Filo d’Oro” (ideato per reclutare nuove giovani leve dell’Alta Sartoria su misura), con i vincitori che hanno sfilato le proprie creazioni in Campidoglio, ed è stato premiato Dario D’Amico 1° classificato al Premio Dandy. L’evento mondiale dei Maestri Sarti ha ricevuto l’alto patronato del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per l’importanza strategica che il mestiere di sarto ha per il Sistema Moda Italia. Ed hanno sfilato proprio in onore del 150° dell’Unita d’Italia 20 capi dedicati al Tricolore.

Sempre il giorno 9 agosto si è riunita la Presidenza Mondiale ed ha eletto Mr. Kim YongEarn della Korea del Sud, nuovo Presidente Mondiale per il prossimo quadriennio in sostituzione di Mario Napolitano. È stato altresì annunciato che tra due anni il 35° Congresso Mondiale si svolgerà in Finlandia o in Korea.

Molte le personalità presenti a Roma: Sandro Di Castro vice presidente Alta Roma, Antonio Franceschini responsabile nazionale CNA Federmoda, Luca Litrico Presidente CNA Federmoda Roma, Lorenzo Tagliavanti Vice Presidente CCIAA Roma e Direttore Generale CNA Roma, Erino Colombi Presidente CNA Roma (tutte le unioni di mestiere) e molti altri.

“Con il Congresso e la Federazione Mondiale dei Sarti la nostra Accademia Nazionale dei Maestri Sartori intende promuovere questa nostra nobile professione in Italia e nel mondo – dichiara il Cav. Domenico Facciolini, Presidente dell’Assosarti di Teramo – per la valorizzazione dell’arte sartoriale tra i giovani d’Italia. I massa media e Internet possono offrire un grandissimo contributo e la vetrina romana mondiale deve necessariamente essere il punto di partenza per nuove interessanti iniziative dell’Accademia e degli Imprenditori Sarti d’Italia per la promozione culturale di questo nostro antico mestiere, di questa nostra passione, colonna portante dell’economia territoriale fin dall’antichità, fin dalla fondazione dei Comuni d’Italia quando la figura del Maestro Sarto era sicuramente centrale per la vitalità delle nostre comunità. Auspico che queste iniziative possano rilanciare la Sartoria Italiana nei nostri territori con lo stesso slancio di un tempo. Le nostre Botteghe  Artigiane sono uno scrigno di tesori assolutamente da tutelare e valorizzare. Bisogna farlo capire ai Politici veri, agli Economisti veri, agli Industriali veri, che amano l’Italia e il futuro dei nostri figli”.

Il 34° Congresso è stata anche l’occasione per festeggiare il 100° Anniversario della Federazione Mondiale dei Maestri Sarti.

Gli appuntamenti più significativi allo Sheraton Golf Parco de Medici, sono stati: la Cerimonia Ufficiale di Apertura di sabato 6 agosto e la Sfilata Abito di Confronto alle ore 20:30, sempre lo stesso giorno; il 9 agosto la Conferenza-dibattito dal titolo: “Costruire il Futuro. Riportare i Giovani in Sartoria: per realizzare l’Abito su Misura, per indossare l’Abito su Misura”. Dalle 15 del 5 agosto fino alle 18 del 9 agosto, è stato attivo il Laboratorio Sartoriale che ha visto Maestri ed Allievi Sarti a lavoro.

Il 34° Congresso si è concluso con la grande Sfilata Internazionale in Piazza del Campidoglio con la presentazione di oltre 160 abiti di Alta Moda su misura, in rappresentanza di tutti i Paesi partecipanti.

Il Congresso Mondiale dei Maestri Sarti è un evento prestigioso che si svolge con l’attiva partecipazione di Maestri Sarti artigiani provenienti da tutto il mondo. La sua prima edizione si svolse a Bruxelles nel 1910 con la partecipazione di 250 Maestri Sarti di 15 nazioni. Durante il Congresso venne istituito il Comitato esecutivo internazionale della Federazione Mondiale dei Maestri Sarti, presieduto dal fondatore Jacques Frickx, eletto presidente della Federazione, stabilendo anche la cadenza biennale del Congresso. Che, tuttavia, nei primi anni non fu rispettata a causa della Prima Guerra Mondiale e della generale recessione economica del 1929.

Per i successivi Congressi mondiali dobbiamo attendere il 1937. All’epoca si svolse a Parigi alla presenza di un centinaio di Maestri Sarti. Poi a Zurigo nel 1939. Poi a Londra nel 1950, dove si svolse il quarto Congresso Mondiale dei Maestri Sarti. Da quella edizione in poi il Congresso ha proseguito il suo percorso naturale durante gli anni seguendo la cadenza biennale stabilita nel corso della sua prima edizione, riscuotendo sempre più successi e mantenendo un ruolo fondamentale nel panorama degli eventi che vedono coinvolta l’alta sartoria internazionale. Le città che negli anni hanno ospitato il Congresso sono diventate per l’occasione crocevia di Alta Moda e Cultura, fornendo un magnifico sfondo scenografico alle passerelle dalle quali si sono potute ammirare creazioni uniche di alta fattura sartoriale, realizzate da Maestri Sarti provenienti dai vari Paesi, ciascuno con il proprio bagaglio culturale e sociale, ma uniti dalla passione per uno dei mestieri più antichi, più nobili e più belli del mondo (www.wfmt2011.org).

Il 34° Congresso Mondiale dei Maestri Sarti è stata un’occasione speciale per riscoprire i valori di un mestiere oggi in via di estinzione in Italia. Sono pochissime, infatti, le botteghe artigiane ancora aperte sul territorio. E pochi conoscono l’azione di un Santo come Omobono da Cremona, per la valorizzazione di una professione che conduce a Dio. Oltre a essere patrono di Cremona, Omobono Tucenghi (prima metà secolo XII – 13 novembre 1197), la cui festività religiosa si celebra il 13 novembre, è protettore di mercanti, lavoratori tessili e sarti. Egli stesso, infatti, fu commerciante di stoffe stimatissimo in città. Era abile negli affari e ricco. Ma il denaro – nella sua concezione della ricchezza, vista non fine a se stessa – per Omobono era per i poveri. La sua azione lo portò ad essere un testimone autorevole in tempi di conflitto tra Comuni e Impero (Cremona era con l’imperatore). Quando morì d’improvviso, il 13 novembre del 1197 durante la celebrazione della Santa Messa, subito si diffuse la sua fama di santità. Innocenzo III lo elevò agli altari già due anni dopo. Un santo laico, un santo sarto, un santo imprenditore, un santo commerciante del ramo tessile, posto sugli altari già ottocento anni fa. Proclamato patrono cittadino dal Consiglio generale di Cremona nel 1643, sant’Omobono è venerato oggi anche come protettore delle “partite Iva”. Riposa nel duomo di Cremona. La festività intende far riscoprire che cosa significa per i sarti onorare la massima professionale (o meglio, il loro giuramento!): un abito su misura è solo a misura d’uomo.

In Abruzzo, quando si parla di ago e filo, la memoria corre subito al grande Maestro accademico Gaetano Tritapepe, una delle più brillanti firme della sartoria italiana, scomparso qualche tempo fa. Un abito su misura è solo a misura d’uomo. Lo ha insegnato a tanti giovani Gaetano Tritapepe di Pescara. Famoso in Italia e in tutto il mondo, Gaetano seguì le orme di suo padre, il talentuoso Pasquale Tritapepe. “L’Italia con la scomparsa del carissimo amico Gaetano Tritapepe perde uno dei pionieri della Sartoria nazionale: uomo colto, buono e un validissimo collega, il Maestro accademico Gaetano Tritapepe sarà sempre nei nostri cuori” – ricorda il Cav. Domenico Facciolini, Consigliere nazionale dell’Accademia dei Sartori di Roma. Tutto ebbe inizio 102 anni fa: proprio nel 1909 il giovane e talentuoso maestro Pasquale Tritapepe elesse come sua patria Castellamare Adriatica, l’attuale Città di Pescara. Nato il 5 aprile 1890 ad Atri (Te), conseguì ben presto un conclamato successo a Roma, dove si era trasferito da adolescente. Famoso per il suo spirito schietto e vitale, artista del taglio e genio del cucito, Pasquale si conquistò ben presto l’epiteto di “Principe”, in virtù anche dei servigi prestati a Casa Savoia. La seconda generazione di maestri sarti passa il testimone al figlio Gaetano (Nino) che eredita l’attività nel 1951, animato per oltre 50 anni dallo spirito del padre. Da tutti riconosciuto quale indiscusso Arbiter Elegantiarum, tanto da essere insignito dall’Accademia Nazionale dei Sartori del prestigioso Premio “Vita Di Sarto” nel 1999. La terza generazione della prestigiosa firma Tritapepe, trova il suo approdo in tre giovani talentuosi sarti pennesi. Che entrano giovanissimi alle dipendenze della famosa Ditta Brioni (famosa anche per aver vestito l’agente segreto “007” James Bond al servizio di Sua Maestà Britannica) di conclamata risonanza nazionale ed internazionale, un patrimonio assolutamente da proteggere e valorizzare per il made in Italy nel mondo.

Appassionati del mestiere di sarto, i tre seguono con zelo e determinazione i corsi di specializzazione di taglio e cucito, ottenendo consensi e favori dai Maestri Accademici che li seguono, tanto da ricoprire ruoli delicati di responsabilità e precisione nei vari reparti per la messa in opera dei loro abiti su misura. Nel settembre 2006 il desiderio di immortalare un marchio di indiscussa e peculiare fama, si concretizza in un incontro speciale dei tre pennesi con il Maestro Gaetano Tritapepe. Che “adotta” la competenza e la vocazione dei tre giovani allievi Andrea Cocchini, Angelo Saraceni, Gianluca Petronio dell’Accademia Nazionale dei Sartori, la più antica Università dei Sarti, fondata per volontà di Papa Gregorio XIII. Il felice e fortunato sodalizio nasce sulle ali della competenza e dell’entusiasmo della Famiglia Tritapepe. La comune passione e l’intraprendenza di tradurre le competenze acquisite in un progetto autonomo, vengono recepite e concretizzate dal nobile e disinteressato animo del maestro Gaetano Tritapepe, il quale cede ai tre talentuosi giovani l’attività, convinto che il marchio familiare oltrepasserà finalmente il traguardo del secolo e della nazione, nello spirito e nella vocazione del capostipite. All’insegna dell’evoluzione del taglio. Perché la moda è una scelta di stile, “vestita” sulla persona, non esclusivamente ai tempi. Nelle sartorie su misura, solo chi si ama si veste magnificamente. Ed allora, asole rigorosamente a mano, accortezza in ogni piccola rifinitura e particolare, attenzione anche alla proposta dei tessuti accuratamente ricercati, per dare un tocco di personalità ad ogni abito, materialmente cucito addosso a chi deve vestirlo.

Oggi l’Accademia Nazionale dei Sartori di Roma, alla quale aderiscono i migliori Maestri Sarti d’Italia, durante il corso dell’anno promuove delle prestigiose manifestazioni sia in Italia sia all’estero, per cercare di trasmettere alle nuove generazioni, grazie all’esperienza dei maestri artigiani di bottega e delle nostre Università, l’idea di un lavoro, quello del sarto, creativo e ricco di grandi soddisfazioni per mantenere intatta la qualità, la professionalità, la dedizione all’arte sartoriale che ci è riconosciuta in tutto il mondo.

Per salvare l’Alta Sartoria su misura delle nostre botteghe artigiane italiane, del made in Italy che crea ricchezza reale, è giusto che si facciano avanti giovani volenterosi, massimo 35 anni, che abbiano voglia di imparare a maneggiare ago, filo, metro e forbici. Ma è altrettanto giusto che lo Stato faccia la sua parte nei nostri territori, con la Scuola e l’Università. “In un momento in cui tutti parlano di crisi – fanno sapere i Maestri Sartori Accademici – noi vogliamo dare fiducia ai giovani, aiutandoli ad avvicinarsi ad un lavoro impegnativo ma ricco di soddisfazioni. Vogliamo offrire a una nuova generazione di aspiranti sarti la possibilità di seguire le orme degli antichi maestri”. Forte del suo glorioso passato, l’Accademia Nazionale dei Sartori, guarda al futuro, grazie alla Chiesa Apostolica che giustamente riconosce nei giovani (Magistero, Gmg, Congressi Eucaristici, Cei, Associazionismo cattolico) la speranza di un futuro migliore, più prospero per tutti. Alle nuove leve, che sono sempre più scarse in questo settore artigianale, è affidato il futuro della Sartoria italiana. Per attirare i giovani nelle botteghe artigiane, per dimostrare quanto si possa imparare seguendo l’insegnamento dei più esperti, bisogna sapere ascoltare. “Il sarto – rivela il Presidente dell’Accademia Nazionale dei Sartori, Mario Napolitano – ha da sempre rappresentato quel elemento di equilibrio tra la contemporaneità e la tradizione, dove l’eleganza è soprattutto personalità. Questo equilibrio è sempre stato per i Maestri Sartori un punto di forza nella continua valorizzazione del grande impegno artigianale. I valori protetti e sostenuti dall’Accademia sono l’eccellenza della tradizione sartoriale italiana e il lusso di sentirsi unici, indossando un abito tagliato e cucito su misura”. L’Oriente è alle porte, in Italia c’è l’Accademia Nazionale dei Sartori.

Nicola Facciolini

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