Il cinema è uno strumento utilissimo per comprendere svariati fenomeni sociali, testimone prezioso di eventi storici, culturali e di costume che hanno modificato radicalmente la vita di intere generazioni nel corso degli anni. Il destino delle donne al cinema ha subìto vari cambiamenti dalla nascita del mezzo fino agli anni Sessanta, epoca di svolta del linguaggio cinematografico. Negli anni Venti una nuova morale aveva caratterizzato l’era post-bellica e con essa si era diffusa una visione innovativa della donna. Attrici come Norma Shearer, Gloria Swanson, Marlene Dietrich, Myrna Loy e la ‘divina’ Greta Garbo divennero espressione di un universo femminile in cui l’autonomia e la sessualità delle donne erano diventate i cardini di una liberazione a portata di mano. Le donne al cinema hanno molteplici significati, identificano diverse realtà, conflitti, emancipazioni e paure della società, della famiglia, della sessualità e del lavoro. La donna, soprattutto nel comune immaginario cinematografico, è spesso l’oggetto del desiderio, è feticcio, è voyeurismo, è complice, eroina, diva, sex symbol, amante, amica e madre. E’ altresì ricordo, conquista, musa, icona, indipendenza, “angelo del focolare”, bellezza al bagno, strega, matrigna, traditrice, dark lady o assassina. Oppure, come definiscono molte teorie cinematografiche e psicoanalitiche, come quella di Lacan (psichiatra e filosofo francese), “l’universo femminile rappresenta il non – uomo, la mancanza e, quindi la castrazione”.Se non consideriamo solamente le attrici e le spettatrici, che talvolta si identificano nella realtà cinematografica o sognano di essere le eroine di qualche pellicola, ci sono anche le donne del e nel cinema. Esse sono quelle che lavorano dietro alla macchina da presa, dietro le quinte, dove è più difficile che ci siano “necessarie” o “naturali” distinzioni tra uomo e donna: le registe, le truccatrici, la sarta e la truccatrice, le montatrici, le segretarie d’edizione, le assistenti alla regia. Insomma, l’universo femminile ha una valenza fortemente simbolica e strutturale nel discorso cinematografico, fin dagli arbori, perché ricordiamo che è proprio nel cinema, prima ancora dell’avvento della televisione, che la gente comune si identifica e che personaggi differenti trovano spazio nel film, con i loro sogni, desideri, volontà di affermazione e di riscatto. Vi fu un rinnovato interesse per l’universo femminile, anche dal punto di vista psicologico, durante gli anni ’80 e ’90 in particolare, con figure di donne ambiziose, dedite al successo e all’affermazione, spesso infelici, ma che in fondo, come tutte le donne, desiderano solo amare e essere amate. Donne, madri e amanti emancipate che lavorano, che hanno figli, famiglia, casa, fidanzati e non, amici e amiche, passioni e stregonerie. Fino a quando, alla fine degli anni ’90, le donne, evidentemente stanche di essere le vittime di un sistema dominato da uomini e patriarcale, hanno deciso di riappropriasi del loro territorio, scegliendo di passare dietro la macchina da presa e narrare l’universo femminile come solo una donna può fare. Agli uomini e ai produttori e al pubblico, soprattutto, questo lavoro tutto femminile piace, e molto. Oppure c’è la tendenza a raccontare storie di amicizia e amore vero tra donne, storie di famiglia struggenti e eroiche, commedie romantiche e passionali nelle quali è sempre la donna, anche se silenziosa, a comandare e a decidere. Non c’è più solamente Freud che si chiede “cosa vuole una donna?”.L’Istituto Cinematografico dell’Aquila “La Lanterna Magica” grazie alla sua naturale vocazione per la ricerca e la diffusione della cultura della settima arte, intende approfondire e riflettere su un tema di assoluta attualità, coinvolgendo la società civile in maniera trasversale ed estendendo la proposta culturale al territorio della provincia dell’Aquila. Il compito sarà facilitato dalla presenza di alcune grandi arti quali la letteratura, la fotografia, la musica che unite al fascino della pellicola cinematografica, renderanno unici ed interessanti gli appuntamenti proposti. Il Novecento è il secolo dei profondi cambiamenti, delle conquiste dei diritti civili, dell’impostazione dunque di una società proiettata verso la modernità. In questo contesto la donna entra a pieno titolo, soprattutto dalla seconda metà del ‘900, in un’ottica di profondo mutamento, conquistando la sua indipendenza economica, giuridica, politica, sessuale: diviene un individuo assolutamente inserito nel contesto sociale. Tuttavia oggi la società attuale, complice un imbarbarimento mediatico, sembra concepire la donna come oggetto da mercificare; una donna che diviene madre è spesso bistratta dal mondo del lavoro e non è tutelata dai più elementari diritti che una società moderna dovrebbe prevedere; pochissime sono in percentuale ancora oggi rispetto agli uomini, le donne inserite nella politica e nel mondo dell’imprenditoria, una situazione figlia di un vecchio retaggio culturale. “La Lanterna Magica” tenterà di sviluppare queste tematiche, tratteggiando la figura della donna partendo dal dopoguerra fino ad arrivare ai giorni nostri, cercando di delineare quali sono stati i passaggi essenziali della trasformazione della donna. Giornaliste, imprenditrici, artiste, donne impegnate nel mondo dell’associazionismo, insegnanti, incontreranno i giovani studenti delle Scuole Medie Superiori della provincia dell’Aquila (L’Aquila, Avezzano, Celano e Sulmona) per portare la loro testimonianza di madri e professioniste impegnate nella società attuale. Di seguito il programma della manifestazione:
– Lunedì 03 Ottobre 2011 – Auditorium “E. Sericchi” Carispaq ore 11.00: Conferenza Stampa di presentazione alla presenza delle autorità locali
– Giovedì 06 Ottobre 2011 – Castello Piccolomini di Celano (AQ) – Sala Archeologica ore 18.00: Inaugurazione Mostra fotografica Donne al timone – tratto dal volume Donne al Timone (Ed. One Group). In esposizione le suggestive istantanee del grande maestro della fotografia internazionale Gianni Berengo Gardin
– Lunedì 10 Ottobre 2011 – Casa Onna – L’Aquila ore 17.00: Proiezione del film Pane e Tulipani di Silvio Soldini (Italia, 1999). A seguire incontro e dibattito alla presenza dell’Associazione Terremutate, Dott. Vittorio Sconci
– Giovedì 13 Ottobre 2011 – Auditorium di Sulmona (AQ) ore 10.00: Proiezione del film Mamma Roma di Pier Paolo Pasolini (Italia, 1962). A seguire incontro con le Scuole Medie Superiori cittadine
– Lunedì 17 Ottobre 2011 – Auditorium “E.Sericchi” Carispaq – L’Aquila ore 10.00: Proiezione del film Ti do i miei occhi di Iciar Bollain (Spagna, 2003). A seguire incontro con le Scuole Medie Superiori cittadine alla presenza della scrittrice Dacia Maraini.
– Giovedì 20 Ottobre 2011 – Castello Orsini di Avezzano (AQ) ore 10.00: Proiezione del film Erin Brockovich – Forte come la verità di Steven Soderbergh (Usa, 2000). A seguire incontro con le Scuole Medie Superiori cittadine alla presenza del Dr. Angelo Gallese, Dr.ssa Valentina Bianchi, Dr.ssa Francesca Pompa
– Venerdì 28 Ottobre 2011 ore 21.00: Concerto di chitarra classica a cura del maestro Agostino Valente.
Una idea eccellente, se si tiene conto che a Venezia, nella prossima mostra internazionale del cinema, è stato istituito il nuovo premio Gucci Award for Women in Cinema 2011, per celebrare i meriti delle donne nel grande schermo e che, a cadenza annuale, premierà le artiste e le professioniste che si sono distinte per il loro speciale contributo all’arte cinematografica in differenti discipline. Non solo nella recitazione e nei costumi, quindi, ma anche nel campo della regia, della produzione, della direzione della fotografia, della sceneggiatura, della scenografia e del montaggio. Né va dimenticato che, come hanno scritto lo scorso anno Cristina Balzano in “Cento anni di cinema civile”, Editori Riuniti e Geoff King ne “La nuova Hollywood” per Einaudi, la più parte dei film di impegno civile realizzata negli ultimi anni reca una forte impronta femminile, con una particolarissima e nuova attenzione alla assenza di valori, alla critica edella deologia dell’apparire, alla disumanizzazione che avanza in società prive di punti di riferimento e quindi vendicative, violente ed ottuse. Né possiamo tacere dell’uscita, a gennaio scorso, de “I Morandini delle donne”, sul cinema italiano al femminile, che ripercorre oltre 60 anni di storia attraverso la conversazione tra il celebre critico e suo nipote, sceneggiatore e documentarista. Una carrellata di attrici, registe, produttrici e comparse che ricostruisce l’evoluzione della nostra società e il cammino per l’emancipazione. Un contributo, quella della’Istituto Lanterna Magica, che allarga, attraverso il cinema, ai vari volti e ai diversi aspetti della crescita femminile, non solo raccontati nel cinema, dal neorealismo al melodramma, dalle pellicole d’impegno politico e sociale alla commedia all’italiana, ma, attraverso il cinema, calati nella vita reale. Quindi storie di donne attraverso il cinema, donne vere, della normalità, della vita, capaci di costruire e far progredire, di soffrire e di infondere allegria e gioia. Donne fuori da schemi imposti, alla scoperta del proprio talento, consapevoli della peculiarità e diversità della propria natura e della necessità di viverla libere, di costruire rapporti fondati sull’uguaglianza e la parità.
Carlo Di Stanislao
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