Ho visto cose che voi umani non potreste nemmeno immaginare (dal film Blade Runner)
Leggo sul Corriere di domenica 21 agosto 2011 che Alfonso Papa, deputato del PDL indagato nell’ ambito dell’inchiesta sulla P4 e detenuto nel carcere di Poggioreale, in una lettera pubblicata dal quotidiano “Il Mattino” lamenta: “In questi luoghi vi è un’umanità sovraffollata che sposta tavoli e letti a castello anche a tre per fare attività (…) ventidue ore al giorno chiusi in cella sono una forma di tortura (…) nelle perigliose e imprevedibili onde della vita, un tale approdo potrebbe capitare prima o poi anche a loro.”
Innanzitutto tengo a trasmettere la mia personale e collettiva solidarietà, da parte degli ergastolani ostativi di Spoleto in lotta per la vita, all’uomo Alfonso Papa.
Al deputato Alfonso Papa invece ci viene spontaneo chiedere: dov’era quando lei e la sua maggioranza, per soli scopi elettorali, approvavano leggi liberticide, cancerogene, forcaiole e di parte, per riempire le carceri di barboni, extracomunitari e tossicodipendenti?
Come mai solo ora si accorge di quello che accade nelle nostre patrie galere?
Non poteva visitare le nostre carceri come parlamentare e non come ospite?
E perché solo ora si accorge che le carceri in Italia sono luoghi spaventosi, pieni di squallore, sporcizia e disperazione?
Spero che l’uomo e deputato Alfonso Papa lasci presto il carcere e che dopo ricordi al suo partito e al Parlamento che noi non siamo solo detenuti, siamo anche persone con sentimenti e pensieri.
E che per avere una società migliore bisogna iniziare prima ad avere carceri costituzionalmente legali e legittimi.
Spero che l’uomo e deputato Alfonso Papa, una volta fuori, ricordi alla società, cosiddetta civile, che l’ Assassino dei Sogni (come io chiamo il carcere) è molto più meschino, criminale e violento dei suoi prigionieri.
E che nella stragrande maggioranza dei casi oggi in carcere ci sono poveri, migranti, tossicodipendenti e sofferenti psichici.
I veri criminali, quelli che contano, quelli veri, lo sappiamo tutti dove sono e dove stanno: liberi felici e potenti, l’importante è che ogni tanto ricordino che “Potrebbe capitare prima o poi anche a loro”.
Carmelo Musumeci
Carcere Spoleto, agosto 2011
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