Manovra: con l’accordo sindacati si potrà licenziare. Cgil , si viola la Costituzione

Nella contrattazione si intravede una svolta nella disciplina dei licenziamentie dell’art.18. Un accordo a livello aziendale o territoriale, raggiunto a maggioranza dai sindacati più rappresentativi, sarà sufficiente anche per licenziare,con le modifiche apportate dalla maggioranza in commissione Bilancio al Senato all’art.8 del decreto. “Le modifiche della maggioranza di governo all’articolo 8 indicano la volontà di […]

Nella contrattazione si intravede una svolta nella disciplina dei licenziamentie dell’art.18. Un accordo a livello aziendale o territoriale, raggiunto a maggioranza dai sindacati più rappresentativi, sarà sufficiente anche per licenziare,con le modifiche apportate dalla maggioranza in commissione Bilancio al Senato all’art.8 del decreto.

“Le modifiche della maggioranza di governo all’articolo 8 indicano la volontà di annullare il contratto collettivo nazionale di lavoro e di cancellare lo Statuto dei lavoratori, e non solo l’articolo 18, in violazione dell’articolo 39 della Costituzione e di tutti i principi di uguaglianza sul lavoro che la Costituzione stessa richiama”. Così il leader della Cgil, Susanna Camusso, sul nuovo articolo 8 della manovra: “Il governo autoritario distrugge l’autonomia delle parti”. “E’ utile che Confindustria, Cisl e Uil traggano le conseguenze di tutto ciò. Tutto ciò oltre a confermare le ragioni dello sciopero proclamato dalla Cgil per martedì 6 settembre, dice anche che la scelta esplicita di questo governo è quella di impedire che le parti sociali abbiano un ruolo positivo nel contribuire al superamento della crisi e per favorire la crescita”.

“Abbiamo un governo avventurista e irresponsabile che in un momento difficilissimo per il paese pensa di ricavare qualche soddisfazione provocando rotture e divisioni nel corpo sociale”. Lo ha detto il segretario del Pd Pier Luigi Bersani. “Quel che è avvenuto oggi sull’articolo 8 deve essere rimediato in Parlamento: si torni all’accordo del 28 giugno e si parta da lì – chiede Bersani – per una stagione nuova di concertazione, per uno sforzo comune volto ad affrontare la crisi”.
“Il sentimento è di forte preoccupazione e di richiesta alla politica di rendersi conto della gravità della situazione in cui ci troviamo e immediatamente agire perché il nostro Paese rischia molto”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia.”C’è un problema di credibilità del paese – ha affermato – di una manovra che deve avere saldi certi e di un piano per la crescita che manca completamente”. “Il sentimento degli imprenditori italiani – ha aggiunto il numero uno degli industriali – è di forte preoccupazione”.

Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha ammesso che la manovra fatta in quattro giorni può contenere degli errori. Ma che, nonostante questo, i saldi sono coperti, ci sono più tagli che tasse e che, non avendo una bacchetta magica, servirebbe una maggiore armonia e meno bacchettate dall’esterno. Una risposta alle critiche della presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia.

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