Dopo l’annuncio delle dimissioni del membro tedesco del comitato esecutivo della Banca centrale europea, Jurgen Stark, contrario al proseguimento del sostegno ai titoli di stato italiani e spagnoli, le borse europee e Wall Street sono crollate ieri. “Juergen Stark, membro del consiglio esecutivo della Bce, ha informato il Presidente Jean Claude Trichet che per motivi personali si dimetterà dal board prima della scadenza del suo mandato prevista per il 31 maggio 2014”, si legge nella nota diffusa dall’Eurotower. “Stark rimarrà nel board fino a quando non sarà nominato un suo successore, ossia, secondo la procedura, fino alla fine dell’anno”, conclude la nota.
Milano ha registrato il risultato peggiore, quasi 5 punti in meno. L’allarme sull’immediato futuro del Paese cresce tra gli imprenditori e i banchieri italiani. Per Emma Marcegaglia , presidente di Confindustria«il nostro Paese è in pericolo»e il governo, se non riesce a far di più, dovrebbe trarne le conseguenze. E per Corrado Passera alla guida di Intesa Sanpaolo, «all’Italia serve un piano per la crescita: o il governo Berlusconi lo mette in atto o meglio cambiare».
A Marsiglia i paesi del G7 hanno preso un impegno per il taglio del debito pubblico.
A sostituire Stark nell’esecutivo della Bce sarà il vice ministro delle finanze tedesco Joerg Asmussen. Stark , 63 anni, «l’uomo del rigore» come è stato spesso definito, lascia dopo poco più di cinque anni l’esecutivo nel quale entrò il primo giugno 2006 dopo una vita nelle istituzioni pubbliche. È stato funzionario presso il dipartimento per le Politiche economiche del ministero dell’Economia e sottosegretario alle finanze, consigliere di amministrazione di società pubbliche e ha ricoperto per due mandati la vicepresidenza della Bundesbank.
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